Soul, l’ultimo film della Disney Pixar diretto da Pete Docter (Inside Out, Up e Monsters & co), è molto più che un semplice cartone animato per bambini
Colmo di riferimenti agli archetipi junghiani di Sogno/Realtà, Viaggio e Anima, mirati dunque all’inconscio collettivo e mescolati con il Jazz – musica per eccellenza che fa breccia anche negli animi più scettici – Soul ha un richiamo deciso verso un pubblico adulto, poco comprensibile al linguaggio dell’infanzia.
Il film, disponibile sulla piattaforma Disney+ dal 25 dicembre, sembra cercare di farci riflettere sul prima, sul durante e sul dopo l’esistenza di ogni individuo sulla Terra, con l’obiettivo di farci valorizzare appieno il durante, con l’ausilio della visione del prima e del dopo.
Joe Gardner, insegnante di musica delle scuole medie, sogna di suonare all’Half Note, noto locale jazz di New York. Dopo vari tentativi, finalmente riesce a ottenere una serata. Il giorno del suo debutto sfortunatamente cade in un tombino aperto. Si risveglia nell’Aldilà, riuscendo però a scappare nel cosiddetto Ante Mondo, un luogo in cui le anime si allenano per incarnarsi in una vita umana sulla Terra, guidate da mentori – persone che hanno saputo vivere con gran personalità – allo scopo di trovare la propria scintilla.
Ingannando i custodi dell‘Ante Mondo circa la sua identità e spacciandosi per un affermato terapeuta, gli viene affidata l’anima impunita di 22: la personalità dell’anima è talmente frizzante da risultare impossibile da gestire persino a mentori come Maria Antonietta, Madre Teresa di Calcutta, Muhammad Ali e Copernico.
Per Joe inizia una vera sfida alla ricerca del vero scopo di 22, della scintilla o della passione che possa farla capitolare, consentendogli di tornare sulla Terra. Stringendo amicizia con Spargivento, capitano di un ipotetico vascello dell’Ante Mondo, Joe e 22 scoprono che il rimanere troppo dediti al proprio scopo può alla lunga essere nocivo:
Quando la gioia diventa ossessione, avviene il distacco dalla vita.
Qui il primo insegnamento del film: il talento deve essere usato con consapevolezza. Il perseguimento della propria passione, quando si fa troppo ingombrante, finisce per oscurare il senso dell’esistenza.
Tramite un escamotage Joe e 22 riescono a tornare sulla Terra: il jazzista nel corpo di un gatto e 22 in quello di Joe. Da lì inizia una scoperta dietro l’altra per 22, dapprima restia a vivere sulla Terra: la capacità di percepire il suo corpo, il provare emozioni, il sentire odori e sapori, l’amare la musica. Tutto per lei inizia finalmente ad assumere un senso, grazie al corpo di Joe e ai suoi preziosi consigli in veste di buffo animale domestico. 22 riesce a esprimere al meglio la personalità di Joe, rendendosi irresistibile ai suoi amici e ricucendo – letteralmente e non – il rapporto di odi et amo con la madre.
Da questa fresca prospettiva scaturisce una nuova riflessione tra i due protagonisti, in cui 22 si mette in discussione, meravigliandosi della Bellezza presente nel mondo e venendo maldestramente ferita da Joe:
-Che idea ti sei fatta della Terra?
-Dico sempre che è un postaccio, ma insomma… tua madre mi ha cucito l’abito usando questo bel rocchetto, un tizio mi ha urlato contro nella metro ed ero spaventata, ma non è stato poi un dramma. La verità è che ho sempre pensato che qualcosa non andasse in me, di non essere all’altezza per vivere. Poi mi hai mostrato cosa significa avere uno scopo o una passione: magari la mia scintilla è guardare il cielo blu o camminare, sono davvero brava a camminare!
-Quelli non sono scopi, 22, è semplicemente vivere.
22 corre via ferita per le parole del jazzista ed è allora che entrambi vengono ricatturati e ricondotti all’Ante Mondo. Joe ruba il pass a 22 per la Terra, che si è guadagnata secondo lui “solamente” vivendo nei suoi panni, ma viene ammonito dai guardiani dell’Ante Mondo su una grande verità: lo scopo di una persona non è la sua scintilla e il senso della vita è altrove. Quello che sai fare bene non è necessariamente quello che ti farà stare bene: viviamo con un motivo, non per un motivo.
-Qual era lo scopo di 22?
-Non assegniamo scopi, come ti è venuto in mente! La scintilla non è lo scopo di una persona! Ah voi mentori, con le vostre passioni, i vostri scopi, il senso della vita… così basici!
Amareggiato per la sua scelta, Joe torna sulla Terra con un senso di colpa immenso nei confronti di 22: nonostante il concerto tanto agognato vada a meraviglia, sente di non provare più niente. Torna quindi nell’Ante Mondo alla ricerca di 22, che nel frattempo è diventata un’anima smarrita e dolorante, piena di sensi di colpa e rimpianti. Regalandole la foglia che la aveva tanto colpita quando viveva nel suo corpo e consegnandole il pass per la Terra, Joe compie un atto estremamente altruistico e accetta così di morire pur di darle speranza di vita.
-Sei pronta? Per la vita.
-Ho paura, Joe. Non sono abbastanza brava. E non ho trovato la mia scintilla.
-Il tuo scopo non è la tua scintilla, l’ultima casella si riempie solo quando sei pronta a vivere. Ti accompagno io.
-Sai che non puoi farlo.
-Lo so, ma fin dove posso starò con te.
Un passaggio particolarmente commovente, perché ricorda moltissimo il legame con la famiglia di ognuno di noi: i genitori come fonte di appoggio e sostentamento, capaci di sorreggerci finché possono, finché il compito di salvarci non sarà unicamente nostro.
La morale di Soul è che il senso della vita sta nel viverla: inutile dannarsi per raggiungere un obiettivo – spesso più una chimera e una fissazione – se non sappiamo apprezzare il valore del viaggio. La realtà dei fatti è che a volte abbiamo già ciò a cui tendiamo o a cui pensiamo di tendere: volendo sempre altro si corre il rischio di vivere una vita basata più sulle mancanze che sulle presenze.
Conosco una storia che parla di un pesce, che va da un pesce anziano e gli dice:
-Sto cercando quella cosa che tutti chiamano oceano
-L’oceano? – risponde il pesce più vecchio – è quello in cui nuoti adesso
-Questo? – dice il giovane pesce – questa è acqua, io invece cerco l’oceano
Questa citazione, presente nel film, è tratta come libera ispirazione da This is Water di David Foster Wallace. Soul è un invito a godere dell’oceano in cui nuotiamo ogni giorno, senza sprecare la nostra scintilla: un vero e proprio un inno alla vita.