É stato il ministro della salute Roberto Speranza a dare la notizia durante l’informativa alla Camera dei Deputati per presentare il nuovo DPCM: in zona gialla finalmente riapriranno i musei.
Fin da subito la decisione di chiudere dei musei anche in zona gialla è stata criticata da tutti gli addetti i lavori che ormai da mesi si trovano sospesi e ingiustamente esclusi da quelle categorie che possono invece operare nelle zone in cui è attivo il sistema di restrizioni meno rigide come bar e ristoranti dove è possibile stare anche senza mascherina. Il ministro Franceschini aveva difeso a più riprese la scelta di tenere le istituzioni museali chiuse con la motivazione che questo avrebbe limitato la mobilità delle persone e di conseguenza anche la diffusione del virus. Evidentemente qualcosa è cambiato ma chissà cosa, anche perchè sempre il ministro della Salute ha parlato oggi con toni tutt’altro che sereni: “le prossime settimane saranno durissime, il virus potrà tornare a colpirci duramente e dovremo anche fronteggiare un’epocale campagna di vaccinazione”. La riapertura dei musei rientra in un “percorso della speranza” che include anche l’introduzione di una nuova zona di rischio: “È inoltre intenzione del Governo stabilire una quarta area” ha dichirato Speranza “oltre a quelle rosse, arancioni e gialle: un’area bianca che potrà scattare solo con livelli epidemiologici molto bassi, incidenza settimanale sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti, Rt sotto 1 e indice di rischio basso. In questa area le limitazioni saranno relative solo al distanziamento ed all’utilizzo delle mascherine. È difficile che questa area possa scattare nel breve”. Con la riapertura dei musei finalmente è arrivato un atto di coerenza e di correttezza da parte del Governo anche se terribilmente in ritardo perché “siamo persone e non consumatori”.