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Stop alle grandi navi, o declassiamo Venezia. La minaccia dell’Unesco

Gianni Berengo Gardin, Venezia, 2013-2014
Gianni Berengo Gardin, Venezia, 2013-2014

Venezia rischia di essere inserita nella lista nera Unesco dei luoghi in pericolo. Una figuraccia dannosissima sul piano dell’immagine

Impedire da subito il passaggio delle grandi navi nel Canale della Giudecca”. Il ministro della cultura Dario Franceschini accusa il colpo in arrivo dall’Unesco, e fa la voce grossa per correre ai ripari. In vista dell’assemblea annuale dell’organismo sovranazionale, prevista dal 16 al 31 luglio, i tecnici dell’agenzia delle Nazioni Unite sollevano l’allarme sul futuro di Venezia. “Basta con gli stop ‘teorici’“, riporta l’agenzia Ansa, “per la questione delle Grandi Navi a Venezia ‘occorre urgentemente una soluzione di lungo periodo’, che dia massima priorità all’ipotesi di ‘impedire totalmente’ e da subito l’accesso in Laguna, preferibilmente ‘reindirizzandole verso porti più adatti nell’area’“.

Purtroppo la decisione dell’Unesco è nell’aria da tempo”, commenta Franceschini. “È l’annuncio di una possibile decisione del Comitato Mondiale di metà luglio riguardo l’inserimento di Venezia nella lista del patrimonio in pericolo. Sarebbe una cosa molto grave per il nostro Paese. Credo che non ci sia più tempo per esitare. Abbiamo già fatto un passo importante con l’ultimo decreto legge sulla destinazione definitiva dell’approdo delle grandi navi fuori laguna. Adesso ritengo che vada fatto qualcosa di più”.

 

Venezia e le grandi navi secondo Gianni Berengo Gardin
Venezia e le grandi navi secondo Gianni Berengo Gardin

Lista rossa

All’assemblea Unesco giungerà quindi la proposta di inserire la città lagunare nella lista rossa dei siti a rischio. “È l’ennesimo colpo di sveglia per il governo“, ha commentato l’assessore al turismo di Venezia Simone Venturini, “l’esecutivo deve prendere in mano il dossier e sciogliere i nodi irrisolti“. Se a luglio la città venisse inserita nella lista nera dei luoghi in pericolo, che al momento comprende una cinquantina di siti su un totale di 1.100, l’Italia si esporrebbe ad una figuraccia dannosissima sul piano dell’immagine. E dovrebbe concordare con l’agenzia un piano per uscire dall’emergenza con un cronoprogramma stabilito da qui al 2022.

La proibizione teorica per l’ingresso delle grandi navi nella laguna non ha effetti pratici poiché non vi sarebbe ancora un’alternativa alla laguna per l’ormeggio“, si legge nel documento Unesco. Sicuramente su questo pesano i ripetuti progetti di risoluzione del problema, varati da decenni e poi puntualmente tramontati sull’altare delle convenienze sociali ed economiche. E non è questa già una figuraccia globale?

http://www.unesco.it/

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