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Venezia. A Palazzo Diedo apre un nuovo centro per l’arte contemporanea

La facciata di Palazzo Diedo, appena acquistato dal collezionista Nicolas Berggruen La facciata di Palazzo Diedo, appena acquistato dal collezionista Nicolas Berggruen
La facciata di Palazzo Diedo, appena acquistato dal collezionista Nicolas Berggruen
La facciata di Palazzo Diedo, appena acquistato dal collezionista Nicolas Berggruen
Mentre manca poco più di un mese all’inaugurazione della Biennale, da Venezia arriva una notizia che modifica ulteriormente il panorama dell’arte contemporanea in laguna. Il collezionista Nicolas Berggruen ha acquisito Palazzo Diedo, una struttura del XVIII secolo che un tempo ospitava l’omonima famiglia aristocratica. Il collezionista americano, l’anno scorso, aveva già acquistato la Casa dei Tre Oci per il suo Berggruen Institute di Los Angeles.

Berggruen spera di portare in breve tempo Palazzo Diedo a diventare un punto di riferimento per la scena artistica cittadina. Grazie ovviamente alla collezione di opere che vi sarà esposta, ma soprattutto puntando sul programma di residenza per artisti internazionali che sarà attivato a breve.

Berggruen ha detto di essere stato spinto ad acquistare lo spazio dal suo amico, Mario Codognato, capo curatore del museo MADRE di Napoli. Codognato, che sarà il curatore di Palazzo Diedo, “mi ha convinto, ed è stato facile, è un posto speciale“, ha continuato Berggruen. “Siamo stati fortunati, perché è un oggetto straordinario”.

Situato a Cannaregio, al di fuori delle zone più turistiche di Venezia, Palazzo Diedo, a differenza della Casa dei Tre Oci, che dà spazio alle iniziative più politicamente orientate dell’Istituto (Berggruen è infatti molto attivo in termini di politica globale, capitalismo e cambiamento climatico), sarà interamente dedicato all’arte. Con Palazzo Diedo il collezionista mira a entrare nell’elite del panorama museale veneziano, che già vanta musei privati ​​come i due spazi di François Pinault, Punta della Dogana e Palazzo Grassi, e la Fondazione Prada di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli. Ma a differenza loro, il fulcro di Palazzo Diedo sarà il rapporto con gli artisti, caratterizzato da un periodo di residenza dove creeranno una o più opere.

A inaugurare Palazzo Diedo è la mostra dedicata a Sterling Ruby, il primo artista a prendere parte al programma di residenza. L’opera, A Project in Four Acts, sarà realizzata in più fasi, come dice il nome. La prima consiste in un murale sulla facciata dell’edificio, che verrà inaugurato ad aprile durante la Biennale. L’opera continuerà a evolversi insieme a Palazzo Diedo, la cui ristrutturazione sarà completata nel 2024. Ciò significa, sostanzialmente, che inizierà con questa Biennale e si concluderà all’inizio di quella successiva. Berggruen ha paragonato il lavoro sulla facciata a quello di un altro pittore rinascimentale veneziano, Vittore Carpaccio, che ha operato spesso all’esterno degli edifici.

In un mondo che si sta disgregando culturalmente e politicamente, penso che l’arte possa svolgere un ruolo importante“, ha detto. “Venezia, in particolare, per storia e per posizione è un punto d’incontro di varie culture

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