Le aste di febbraio da Pandolfini a Firenze di Design e arte moderna e contemporanea hanno raccolto 1,2 milioni di euro. Top price per una cariatide di Alberto Viani a 76 mila euro
L’asta di DESIGN E ARTI DECORATIVE DEL ‘900 del 19 gennaio ha totalizzato oltre 488 mila euro con una percentuale di venduto del 68% e un incremento sulle stime minime del 129%. In catalogo mobili, arredi e oggetti di alcune delle firme più importanti del design italiano, e non solo.
Tra in nomi più importanti in asta Gio Ponti, l’artefice più autorevole del rinnovamento delle arti decorative italiane negli anni ’20 e ’30. Soprattutto nella progettazione degli arredi emerge il suo gusto neoclassico, ironico e garbato, figlio del primo Ottocento lombardo, un gusto che si riflette nell’eleganza di lenee e intarsi della COPPIA DI POLTRONE disegnate per gli arredi di Villa Vittoria a Firenze, che ora sono in un nuova collezione per 37.500 euro (lotto 3).
Una COPPIA DI POLTRONE disegnate da Renzo Zanavella, che agli inizi della sua attività collaborò anche con Ponti, pezzi unici come la maggior parte degli arredi disegnati dall’architetto mantovano, hanno chiuso la loro gara a 35.000 euro (lotto 15).
Mentre 37.500 euro è la cifra con cui sono stati aggiudicati un MOBILE e DUE PANNELLI MURALI di Joaquim Tenreiro, ricercatissimo designer e artigiano portoghese ma brasiliano d’adozione. Creati intorno a 1950 questi arredi, realizzati con tecnica squisita, sono una raffinata convivenza di valori tradizionali ed estetica moderna (lotto 83).
Parla un linguaggio internazionale anche il VASO di Émile Gallé del 1855 circa che è stato combattuto a suon di rilanci fino alla cifra di 30.000 euro. Creazione monumentale, realizzata in terracotta decorata alla barbottina con un motivo di rami fioriti di magnolia, fu probabilmente presentata all’Expositione de l’Union Centrale, delle Arti decorative a Parigi nel 1884 (lotto 143).
Successo ottenuto dai lotti di Superstudio, su tutti il TAVOLO della sala delle riunioni della sua prima sede in Piazza di Bellosguardo 1; esemplare unico del 1965, realizzato in metallo verniciato sfumato dall’oro al rosa e legno laminato bianco è passato di mano per 25.000 euro (lotto 116). Nei 14 lotti proposti comparivano altri tre tavoli, una cassettiera, una specchiera, un divano e sette litografie, apprezzatissime e molto combattute, in modo particolare NEW YORK del 1969 (da Movimento Continuo), che ha più che triplicato la richiesta chiudendo a 8.125 euro (lotto 120). Medesimo largo successo anche per le opere di Mario Ceroli, artista eclettico che ha fatto del legno il suo materiale d’elezione e con il quale ha realizzato quadri, sagome, oggetti e arredi come il TAVOLO “LA ROSA DEI VENTI” aggiudicato a 13.750 euro (lotto 67) e le DUE PANCHE in legno, una a tre e l’altra a due posti, realizzate da Poltronova nel 1969 che, volando oltre le aspettative, hanno chiuso le gare rispettivamente a 17.500 e 11.850 euro (lotti 69 e 70).
Tra gli imbottiti apprezzati un divano e una coppia di poltrone di Federico Munari, poi i vetri di Chini e Bianconi, e le “luci” di Gino Sarfatti uno degli attori principali dell’illuminazione di design, creatore di oltre 600 modelli distribuiti nel mondo dalla sua Arteluce. Il catalogo proponeva un set di tre lampade da terra, due lampade a sospensione con vetro a bollicine oltre a un LAMPADARIO e una COPPIA DI APPLIQUES realizzati in metallo bianco con elementi in vetro di Murano che sono stati aggiudicati rispettivamente a 5.000 e 3.000 euro (lotti 27 e 28).
L’asta del giorno seguente dedicata all’arte moderna e contemporanea ha realizzato oltre 740 mila euro, venduto il 77% dei lotti con un incremento del 123% sulle stime minime
«Siamo soddisfatti del risultato ottenuto, considerato il periodo incerto e la data non convenzionale, fuori dal canonico calendario» così Susanne Capolongo, responsabile del dipartimento.
Tra i lotti proposti si sono registrati alcuni importanti e significativi risultati, come la straordinaria galoppata di CARIATIDE una scultura in marmo di Alberto Viani, la cui arte s’innesta nel filone europeo delle “forme pure”, che ha polverizzato le stime chiudendo a 76.440 euro (lotto 42) ed è stato il lotto più caro del catalogo.
[…] L’arte di Viani, che si innesta nel filone europeo delle “forme pure” di Brancusi, Arp, Pevsner e Moore, sorge da un riserbo quasi ermetico nei confronti della società e della storia ed approda ad una creatività nella quale, banditi la spontaneità e l’istinto, le forme sono il frutto di sottili relazioni proporzionali, della definizione dei volumi in ritmi e contrappunti. Viani sviluppa alcune componenti martiniane, e addirittura canoviane, nella sua personale ricerca di perfezione formale, non scevro di sottile erotismo, che egli applica a forme unite, melodiose e concluse. Tema costante di Viani è il nudo femminile che egli, tuttavia, elabora in un progressivo percorso di riduzione della realtà a purezza intellettuale.[…] Enrico Dolci, X Biennale Internazionale Città di Carrara, Il Primato della Scultura, Il Novecento a Carrara e dintorni, a cura di Antonio Paolucci, Carlo Bordoni, Anna Vittoria Laghi, 29 luglio-29 settembre 2000
Grande interesse hanno suscitato nei collezionisti le due opere in catalogo di Antonio Ligabue, FIORI del 1960 e CERVO CON CERBIATTI del 1955; due oli su tela che hanno entrambi ottenuto risultati esponenziali rispetto alle richieste passando di mano rispettivamente per 42.500 e 52.500 euro (lotti 50 e 51). I due dipinti furono acquistati direttamente dall’artista e sono rimaste fino ad oggi nella collezione privata del collezionista che nel 1960 realizzò il docufim Lo specchio, la tigre e la pianura, (da Romolo Manieri e Raffaele Andreassi con la collaborazione di Guglielmo Petroni, Giuseppe Aquari e Sergio Pagoni) che vinse l’Orso d’Argento al Festival Cinematografico di Berlino nel 1961.
Segno di un mercato che è attento alle proposte di qualità del Novecento italiano sono, anche, i 23.750 euro con cui un collezionista attivo online si è aggiudicato, per una cifra sei volte superiore alla stima, FAVOLOSO N.1, una tempera su carta del 1954 di Carla Accardi (lotto 27) e MERATE, un olio su tela del 1959 di Ennio Morlotti che è in una nuova collezione per 32.500 euro (lotto 43). L’aggiudicazione di queste due opere ad appannaggio di compratori attivi, come l’acquirente di Fiori di Ligabue e molti altri, sulla piattaforma PANDOLFINI LIVE ci da lo spunto per ricordare come questo canale sia oggi più che mai indispensabile, per la situazione particolare che si sta vivendo e per essere al passo con i tempi di un mercato che sempre meno ha confini spazio-temporali.
Giuseppe Zigaina, artista friulano che negli anni ’50 guardava al mondo rurale come sua fonte principale, opere in cui biciclette e falci molto realistiche avevano al contrario un forte significato simbolico. Così è nel dipinto PAESAGGIO DELL’AUSSA, eseguito a olio su tela nel 1953, che ha superato le aspettative passando di mano per 33.810 euro dopo una combattuta gara tra la sala e i telefoni (lotto 20).
Battuto a 12.642 euro il bassorilievo in bronzo di Franco Meneguzzo, MARCINELLE, realizzato nel 1955-56 anni in cui trasferì la sua attività artistica a Milano (lotto 19). Per l’arte internazionale diverse sono state le aggiudicazione, di notevole interesse sono i 35.000 euro con cui è stato battuto ATTACHED FORM, un olio su del 1959 di Graham Sutherland, artista inglese sempre più ricercato sul mercato (lotto 44); e SENZA TITOLO, un collage su carta eseguito nel ’36 dall’artista Dada di Hannover Kurt Schwitters, che ha chiuso la gara a 28.750 euro (lotto 56).