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Pompei, ecco l’Antiquarium: inaugura il nuovo museo degli scavi

Antiquarium di Pompei

Inaugura il nuovo allestimento (il quarto della sua storia) dell’Antiquarium di Pompei, lo spazio museale dedicato all’esposizione permanente dei reperti che raccontano la storia della città.

Pompei non è morta, bensì è una città viva e, come tutto quel che vive, cambia. Lo fa nuovamente con l’inaugurazione del nuovo Antiquarium, spazio espositivo che da oggi accoglie con un allestimento permanente i reperti provenienti dal sito archeologico della città distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

La storia di Pompei rivive dunque nelle 11 sale dell’Antiquarium, dall’età sannitica alla sua tragica fine. Le varie sezioni – Prima di Roma, Roma vs Pompei, Pompeis diffcile est, Tota Italia, A fundamentis reficere e L’ultimo giorno – si concentrano su un differente capitolo della vita della città, approfondendone cultura e stili di vita, origini ed evoluzioni, i rapporti con Roma e le epoche di maggior prosperità.

Affreschi, argenti, ceramiche e statue – ma anche i più recenti ritrovamenti, come i calchi delle vittime della villa romana di Civita Giuliana – rappresentano il nucleo fondante della collezione nonché oggetto evocativo della narrazione di cui sono rappresentanti.

Per gli amanti della metanarrazione lo stesso Antiquarium, che perpetra la storia di Pompei, è protagonista di una lunga vicenda che merita menzione.

Realizzato tra il 1873 e il 1874 da Giuseppe Fiorelli negli spazi sottostanti la terrazza del Tempio di Venere, l’Antiquarium nasce come spazio espositivo per custodire i reperti provenienti da Pompei. Con gli anni ha continuato ad arricchirsi con i nuovi oggetti recuperati grazie agli ininterrotti scavi di cui il sito è da sempre protagonista. Negli anni il museo è stato dunque ampliato e il suo allestimento rivisto, come accaduto nel 1926 ad opera di Amedeo Maiuri. Si deve a lui, per esempio, l’idea di disporre i reperti secondo un ordine che creasse un percorso narrativo, oltre che alla ristrutturazione dovuta ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

La nuova soluzione, curata da COR arquitectos (Roberto Cremascoli, Edison Okumura, Marta Rodrigues) e l’architetto Flavia Chiavaroli, cerca proprio di ricreare l’atmosfera del museo pensato da Amedeo Maiuri, che privilegiava una forte luminosità.

L’Antiquarium, per cui si consiglia l’ingresso da Piazza Esedra, è destinato a diventare uno dei luoghi più visitati del sito archeologico.

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