La Galleria Borghese annuncia grandi progetti per il 2021 con una mostra dedicata a Damien Hirst che inaugurerà a maggio e una autunnale su Guido Reni partendo dall’opera “Danza campestre” che ha recentemente fatto ritorno nella collezione del Cardinale Scipione Borghese
Confermati i progetti per il 2021
Nonostante la drastica riduzione delle entrate museali – prima con il lockdown, poi con la chiusura dei musei – la Galleria Borghese conferma gli importanti accordi e progetti su cui il museo si era impegnato. In particolare prosegue la programmazione sul contemporaneo avviata dalla precedente direzione di Anna Coliva fin dal 2006. “Committenze Contemporanee” che negli ultimi tempi avevano portato nelle sale della Galleria Borghese l’arte immateriale di Daniele Puppi e la rivoluzione della scultura di Picasso.
Museo aperto al contemporaneo
Un museo che non ha voluto cedere alla sonnolenta tentazione di specchiarsi della sua bellezza in quelle sale che rappresentano un unicum al mondo, nate piuttosto per provocare e contenere l’arte. Non in uno svilente confronto cercando banali e/o improbabili raffronti fine a se stessi ma per percepirne piuttosto le differenze concettuali, il cambiamento di mentalità che ha generato epici momenti di rottura nella storia dell’arte. Proprio nella già citata mostra dedicata a Picasso nel 2018, si percepiva la portata rivoluzionaria delle sculture del maestro disseminate tra le sale della galleria, nella sacralità del tempio della scultura per eccellenza.
La mostra su Damien Hirst
Sarà così anche per la futura mostra di Damien Hirst? La nuova direttrice della Galleria Borghese Francesca Cappelletti ha infatti annunciato in primavera una grande mostra sull’artista inglese:
In un’ottica costruttiva sono stati confermati gli accordi e i progetti su cui il Museo era impegnato come la programmazione sul contemporaneo avviata dalla precedente direzione, che in primavera presenta la grande mostra di Damien Hirst, ideata per le nostre sale espositive e orientata sul tema del collezionismo. Proprio dalla nostra collezione permanente, che per importanza ha una dimensione internazionale, hanno origine le nuove mostre come quella dedicata in autunno al dipinto “Danza campestre” di Guido Reni, appena acquisito dal Museo.
Dialogo con i capolavori antichi del museo
DAMIEN HIRST, sarà questo semplicemente il titolo della mostra che la Galleria Borghese ospiterà dal 10 maggio al 10 ottobre 2021: un imponente gruppo di opere dalla serie di Hirst Treasures from the Wreck of the Unbelievable saranno esposte in tutte le sale del Museo affiancando i capolavori antichi.
Una scelta espositiva adottata anche per le recenti mostre allestite nella galleria – pensiamo a quella splendida su Bernini oltre a quella già menzionata su Picasso – in qualche modo suggerita anche dalle caratteristiche di questo spazio museale.
In mostra un gruppo di opere della serie realizzata nella mostra di Venezia del 2017
In mostra sculture colossali o piccolissime di bronzo, marmo di Carrara o malachite dell’artista inglese si inseriranno, insieme ai dipinti Color Space, nel flusso della collezione permanente, in una visione che “combina il contemporaneo all’arte del passato, esorta a ripensare i loro statuti e che crea nuovi confini”. Si tratta di un gruppo di opere dalla serie di Hirst Treasures from the Wreck of the Unbelievable, realizzata per la mostra di Venezia del 2017.
I curatori
La mostra è curata dalla precedente direttrice della Galleria, Anna Coliva che, come abbiamo già accennato, ha avviato questa serie di committenze contemporanee per la galleria e Mario Codognato che aveva curato nel 2004 – insieme a Eduardo Cicelyn e Mirta d’Argenzio – la prima antologica mai realizzata da un’istituzione museale dedicata a Damien Hirst (“Il tormento e l’estasi”).
La mostra su Guido Reni
Se protagonista della primavera romana sarà dunque Damien Hirst un altro evento espositivo molto importante della galleria sarà quello dedicato a Guido Reni prendendo spunto al dipinto “Danza campestre” di Guido Reni, che ha appena fatto ritorno nella collezione del cardinale Scipione Borghese. Come anticipa il comunicato diffuso dal museo:
BALLIAMO? Guido Reni a Roma. Danza e Paesaggio, a cura di Francesca Cappelletti, da novembre 2021 sino a febbraio 2022: una mostra dossier dedicata al dipinto “Danza campestre” di Guido Reni, che ha appena fatto ritorno nella collezione del cardinale Scipione Borghese. Tra le opere presenti nel primo inventario della raccolta, questo paesaggio festoso sarà accostato ad altre pitture della contemporanea produzione dell’artista nell’ambito della committenza Borghese, ma soprattutto ad altre opere di artisti bolognesi, da Annibale Carracci a Domenichino, fondamentali per comprendere l’intensa fase di sperimentazione sul paesaggio come genere pittorico nei primi anni del Seicento.
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