
Questo articolo è frutto dell’operato degli studenti del Laboratorio di scrittura, iscritti al Master Post Laurea “Management della Cultura e dei Beni Artistici” di Rcs Academy”, tenuto nel mese di gennaio 2021 da Luca Zuccala, vicedirettore della nostra testata. La collaborazione tra ArtsLife e Rcs Academy ha dato la possibilità agli studenti partecipanti al Master, dopo le lezioni di introduzione, pianificazione e revisione dei contenuti proposti, di pubblicare il proprio elaborato sulla nostra piattaforma.
Si svolgerà dal 31 agosto al 30 settembre 2021 la prossima edizione di Naxoslegge, il festival delle narrazioni della lettura e del libro -nato da un’idea di Fulvia Toscano- che dal 2011 diffonde, nella città di Naxos e in Sicilia, incontri, letture, spettacoli.
Giunti all’undicesima “ondata”, di cultura. Stavolta, però, non si parla di pandemia, o meglio, si va oltre per guardare chi si destreggia, tra lockdown e restrizioni, con la voglia di fare, superare i “Limiti”. Questo è il titolo dell’edizione 2021 di Naxoslegge che si terrà a settembre. La direttrice artistica Fulvia Toscano, di recente nominata nella Giuria nazionale della Capitale italiana del Libro 2021, ci racconta in questa intervista di come si è evoluto il festival siciliano, tra uno sguardo all’antico e un superamento delle barriere del presente, riservando, ancora, alcune sorprese.
Come è nato Naxoslegge?
Naxoslegge nasce undici anni or sono dall’ idea di realizzare un festival diffuso che, partendo da Giardini Naxos, divenisse un percorso, un viaggio, alla scoperta dell’anima dei luoghi, servendosi di svariate forme di comunicazione, con l’intento di un attivo coinvolgimento di diversi attori del territorio. Ecco, un festival auto-prodotto e “dal basso“, condiviso.
Ogni anno la direzione artistica sceglie un tema intorno a cui, nelle diverse sezioni ormai consolidate, si susseguono i diversi interventi di ospiti siciliani, nazionali ed internazionali. Importanti per noi gli studenti delle scuole, protagonisti di una parte indispensabile del festival che, non a caso, ha tra i suoi partner il “Liceo Caminiti” di Giardini Naxos, vero quartier generale di tante iniziative, laboratori etc.
Come si è evoluto il Festival nel corso degli anni?
Il nostro festival non si esaurisce in un limitato periodo di tempo ma propone un lavoro culturale militante. Un’idea di cultura totalizzante e non l’espletamento di un “evento” effimero.Il Festival è cresciuto di anno in anno, mantenendo alcune sezioni tematiche fisse, come Le donne non perdono il filo, dedicata all’universo femminile, o Comunicare l’antico eincludendo università, scuole, enti, fondazioni, musei etc. Il decimo anno è stato inaugurato con la notizia dell’inserimento del festival nel calendario dei grandi eventi della Regione siciliana Il 2021, invece, vede la nascita di un prestigioso comitato scientifico e il consolidarsi della collana editoriale Naxoslegge under40, che dà spazio a talenti giovani, a cui si affiancherà un nuovo importante progetto editoriale, una sorpresa.

Cosa significa per lei comunicare, oggi, l’antico?
È necessario coniugare le nuove forme della comunicazione, digitale, social, con la rigorosa conoscenza dei contenuti di una cultura, quella classica, che rimane un punto di riferimento insostituibile e che non ci chiama ad un ripiegamento nostalgico, ma a una continua domanda di senso. Naxos è la più antica colonia greca di Sicilia e il vivere in un posto cosi fortemente segnato, non può essere trascurato. Comunicare l’antico si avvia ad essere un appuntamento centrale in una agenda culturale del territorio che vuole riconoscersi nella propria storia e riconoscerne le tracce, con consapevolezza del proprio presente.
La lettura è un’abitudine che sembra essere scomparsa o comunque appartenere a pochi. Come favorirla oggi?
Oggi c’è un grande movimento intorno al mondo della lettura, che è giusto promuovere e, con essa, tutta la filiera del libro.Tanti i progetti, gli investimenti, le promozioni che hanno una importante ricaduta nelle politiche culturali.Tuttavia, credoche la lettura sia, e resti,un gesto intimo di necessità che può essere favorito da circostanze ma che non si può sottrarre a quella misteriosa essenza della seduzione, quasi amorosa, tra il lettore e la pagina. Al netto di questo, come docente e operatore culturale, posso lodare le tante iniziative, dall’alto e dal basso, finalizzate a promuovere la lettura. La scuola può tanto, ma sempre se c’è l’accadimento per il quale si vive l’incontro fatidico con chi ti faccia amare un testo, chi riesca a metterti a parte di un sortilegio che, poi, ti possiederà per tutta la vita.
XI Edizione di Naxoslegge: “Limiti”. Ci può svelare qualcosa sul titolo e sulla programmazione?
Oggi più che mai riteniamo che sia indispensabile una re-visione del nostro sentirci a posto nel mondo, un diverso modo di interpretare, appunto, i “Limiti”, insiti nella natura umana con cui, tragicamente, fare i conti, ridando dignità a questa idea nobile di misura. Limiti, confini, frontiere, percezione del tempo e dello spazio, della moira, la parte di vita a noi assegnata. Il tema sarà declinato in modo plurale, da diverse angolazioni. Spazio al Mediterraneo, mare aperto-mare chiuso, spazio a Dante, insieme agli autori del ‘900 che lo hanno attraversato, con una mostra a lui dedicata, e poi incontri di geopolitica, storia, narrazioni.
Come l’emergenza sanitaria ha influenzato l’organizzazione complessiva del Festival?
Ovviamente, come tutti, abbiamo subito il cambiamento forzato ma abbiamo reagito e continuato in streaming dalla nostra pagina Facebok. Proprio in questi giorni partirà il progetto “L’ombra di Dioniso”, percorso interdisciplinare dedicato alla categoria del dionisiaco, in collaborazione con ilCospec e il DAMS dell’Università di Messina. A seguire tanti incontri ed il lancio del nuovo Festival “La Sicilia delle donne”, dedicato al genio femminile della nostra isola.
Una novità freschissima: il suo incarico nella giuria della Capitale italiana del Libro 2021.
Sono onorata di questo importante riconoscimento, impegnativo e gratificante, che mi farà conoscere, attraverso i dossier delle città candidate, il lavoro operoso e febbrile di donne e uomini amanti della cultura e della loro identità.
