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Il meccanismo di Anticitera: l’incredibile software utilizzato per fare calcoli astronomici nell’antichità

Il meccanismo di Anticitera (puntogrecia) Il meccanismo di Anticitera (puntogrecia)
Il meccanismo di Anticitera (puntogrecia)
Il meccanismo di Anticitera (puntogrecia)

Il meccanismo di Anticitera, il software dell’antichità, realizzato per l’esecuzione di complessi calcoli astronomici e per regolare eventi del calendario civile. Tecnologia ritenuta troppo avanzata dai primi studiosi che si occuparono di stabilirne il funzionamento. Prova inconfutabile di un’antichità che ha ancora tanto da rivelare.

Trovato nelle acque dell’isola omonima da cui prende il nome e restituito sottoforma di puzzle da ricomporre con i suoi 82 frammenti, il meccanismo doveva apparire simile a una scatola o a un libro di notevole spessore, è oggi custodito al Museo Archeologico di Atene.

Il congegno si presentava con una faccia anteriore e una posteriore, entrambe di bronzo, racchiuse in una cornice di legno. Al di sotto delle lastre erano posizionati, secondo un complesso schema, ruote dentate collegate da lancette. Da uno dei quattro lati del contenitore ligneo spuntava una manopola che imprimeva alle lancette velocità e direzioni diverse, mentre un tecnico specializzato doveva sicuramente avere il compito di azionarlo per eseguire i calcoli astronomici.

Le ruote rappresentavano i cicli del calendario solare e lunare e facendole girare era possibile interpretare le relazioni tra cicli astronomici con le corrispondenti posizioni del Sole e della Luna, in modo da prevedere le eclissi.Le funzioni del dispositivo, però,non si limitavano solo a questo. Oltre alla presenza dei calendari già citati ce n’era un terzo, chiamato metonico, che serviva a risolvere il problema di incommensurabilità tra i primi due. Infatti, un ciclo metonico equivale a 235 mesi lunari che sono quasi l’esatto corrispettivo di 19 anni solari. Attraverso l’inserimento di questo ciclo era dunque possibile mantenere il sincronismo tra il corso del Sole e quello della Luna con delle approssimazioni aritmetiche dei moti reali medi dei due astri. Attraverso questo espediente era possibile eseguire anche calcoli più semplici, come quelli per stabilire la data di inizio dei Giochi Olimpici che si svolgevano ogni quattro anni, il giorno di luna piena più vicino al solstizio d’estate.

Dall’analisi delle iscrizioni sulle lastre, è stato possibile inquadrare l’arco cronologico in cui fu realizzato lo strumento,i n quanto la morfologia dei caratteri greci era del tutto compatibile con quella in usotra il 150 e il 100 a.C.,dunque in pieno periodo ellenistico.

Arrivare a capire tutto questo non è stato un processo immediato e tantomeno breve. Bisogna partire dall’inizio, ossia dal momento della scoperta della nave che lo trasportava.

Nel 1900 un gruppo di pescatori di spugne colto da una tempesta,si vide costretto a deviare dalla sua solita rotta per cercare riparo nell’isola di Anticitera, quella che i Greci chiamavano anticamente Egila.Uno dei pescatori, dopo aver avvistato dei frammenti di bronzo, decise di immergersi per capire di cosa si trattasse.Quello che fece riemergere erail braccio di una statua in bronzo, parte del carico di una naveche si era incagliata nei fondali rocciosi dell’isola in un momentocompreso tra l’80 e il 60 a.C. per trovare riparo da una tempesta.

Circostanze analoghe ma con epiloghi differenti. Tra la fine del 1900 e il 1901, il carico della nave rivide la luce dopo secoli di oblio, ma ad interessare gli archeologi del tempo erano soprattutto le statue anziché anfore o altri reperti ritenuti irrilevanti. Terminati i recuperi delle statue, la ricerca perse di mordente e fu dunque decretata l’interruzione delle indagini.

Nel 1902,durante l’esame dei reperti, qualcosa di inaspettato si presentò agli occhi dell’archeologo SpyridonStais che notò degli strani ingranaggi in quella che sembrava essere una pietra.Si trattava dei frammenti di un misterioso meccanismo, rompicapo della comunità scientifica per decenni a causa delle limitate tecnologie a disposizione. La svolta fu segnata nel 1951 grazie alla dedizione del professor Derek de Solla Price che dopo aver esaminato tutti i frammenti e averne ricostruito un modello, dichiarò che si trattava di un computer analogico utilizzato come calendario lunare e solare.

Da allora le ricerche sui frammenti sono andate avanti grazie a un incessante studio multidisciplinare che nel 2006ha visto la pubblicazione dei risultati del gruppo dell’AntikytheraMechanismResearch Project.Il gruppo si è formato nel 2005 con lo scopo di fare da ponte tra le ricerche conseguite in passato e quelle che si potevano conseguire con l’aiuto di tecnologie innovative come la tomografia computerizzata. Inoltre, nelle intenzioni dei suoi fondatori, tutte le informazioni ricavate sarebbero state inserite in un database, implementato di fatto nel 2007, che avrebbe permesso in futuro di studiare il meccanismo senza eseguire indagini invasive.

Ad oggi è possibile consultare il sito del progetto per seguire gli aggiornamenti su mostre e pubblicazioni, per leggere informazioni suoi membri del gruppo di ricerca e per guardare i video che mostrano la macchina di Anticitera così come doveva apparire quando accompagnava il personaggio che la custodiva a bordo della nave.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

  1. Jones, La macchina del cosmo: la meraviglia scientifica del meccanismo di Anticitera, Milano, 2019.
  2. Freeth, Y. Bitsakis, X. Moussaset alii, Decoding the ancientGreekastronomicalcalculatorknownas the AntikytheraMechanism, in Nature, vol. 444, 587-591 (2006).
  3. Ball, Complex clock combines calendars, in Nature, vol. 454, 561 (2008).

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