Riccardo Muti prende spunto dal “Così fan tutte” di Mozart, che dirigerà a Torino l’11 marzo, per lanciare un appello a Mario Draghi
Purtroppo anche le conferenze stampa di grandi eventi come quello del Teatro Regio di Torino che in questi giorni sta allestendo Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart non avvengono più in presenza, ma in streaming.
Così è stato l’11 febbraio quando ci si è dovuti accontentare di ascoltare le parole del Maestro Riccardo Muti, che dirigerà l’opera, e quelle della figlia Chiara Muti, che ne cura la regia, soltanto via video. Ma ciò non toglie che quelle parole forti, non di tono, ma di contenuti, siano comunque arrivate chiare e dirette ai cuori di tutti, ma quello che speriamo tutti, soprattutto il Maestro, è che il suo messaggio determinato arrivi ai politici italiani.
Muti che ha esordito simpaticamente così:
Che devo dire?…da qui si vede tutta la città, colline, Alpi” ha poi proseguito puntando il dito dove si era prefisso ”La vostra vicinanza (alludendo al supporto economico dato da Reale Mutua al teatro torinese) è importante e deve essere seguita da tutti. La nuova generazione soffre di cultura, soprattutto adesso con questo maledetto virus. Colgo l’occasione di questa conferenza stampa per rivolgermi al Dottor Draghi: che si apra un nuovo capitolo decisivo sulla cultura. I giovani hanno bisogno di cultura e devono sapere chi siamo noi italiani. Che si moltiplichino le orchestre, in Germania ogni città ne possiede una. Non si pretende questo, ma che si apra una nuova strada in questo senso. Ricordiamoci sempre “mens sana in corpore sano” come dicevano saggiamente gli antichi romani”.
Dopo questo il Maestro si è poi dedicato alla opera Mozartiana: “Ho voluto la presenza di un cast tutto italiano, composto da giovanissimi bravissimi. Così finalmente si capirà meglio quello che dicono le parole di Da Ponte. Mozart ha sempre scelto cantanti italiani per le sue opere italiane”.
Anche la figlia Chiara ha preferito parlare poco della sua regia e dare invece manforte al padre calcando la mano anche sull’importanza della riapertura dei teatri:
Il teatro vive di pubblico e vedere entrare il Maestro Muti in un teatro vuoto fa un certo effetto. Tenere la tensione senza pubblico è una sfida per noi. Il teatro non è il cinema, e quindi non è fatto per essere rinchiuso in 30 centimetri per 40. Il silenzio ci lascia interdetti. E ci si continua a chiedere come mai i teatri, in cui tutto è stato predisposto secondo ogni rigida norma, continuino a restare chiusi. Di streaming non ne posso più” ha concluso la regista sorridendo.
All’incontro erano anche presenti: Rosanna Purchia Commissario straordinario del Teatro Regio, Luigi Lana Presidente di Reale Mutua, Sebastian F. Schwarz Direttore artistico del Teatro Regio, Luca Filippone Direttore generale di Reale Mutua.
L’opera sarà trasmessa in Streaming sul sito del Regio, giovedì 11 marzo 2021 alle ore 20.