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La battaglia dei Giganti di Mont’e Prama. Cabras in Guerra contro Cagliari

Uno dei Giganti di Mont’e Prama, a Cabras Uno dei Giganti di Mont’e Prama, a Cabras
Uno dei Giganti di Mont’e Prama, a Cabras
Uno dei Giganti di Mont’e Prama, a Cabras

Il sindaco di Cabras ha bloccato il trasferimento a Cagliari per il restauro, temendo di perdere i giganti. E la città è insorta a difesa del suo tesoro

Siamo consapevoli dello straordinario valore del complesso scultoreo di Mont’e Prama, e del profondo legame con la comunità. Per la quale rappresenta una grande opportunità di sviluppo. Non so come sia possibile immaginare che una volta restaurati non ritornino a Cabras”. Con queste parole l’appena riconfermato ministro per i beni culturali, Dario Franceschini, interviene su una schermaglia che ha tenuto banco in Sardegna in questi convulsi giorni di cambio – non per lui – di governo. Al centro del contendere ci sono i celebri Giganti di Mont’e Prama: le straordinarie sculture nuragiche risalenti probabilmente all’ottavo secolo avanti Cristo, trovate casualmente nel marzo del 1974 in località Mont’e Prama di Cabras, nella Sardegna centro-occidentale.

Le diecine di sculture, scolpite in arenaria gessosa, rappresentano arcieri, spadaccini e lottatori, e la loro altezza varia tra i 2 e i 2,5 metri. Da decenni sono tuttavia al centro delle polemiche. E oggi solo 4 sono rimaste al Museo Archeologico di Cabras, mentre le altre sono andate all’Archeologico di Cagliari. Ora la vicenda torna a infiammarsi, perché alcune statue dei Giganti dovrebbero essere trasferite nel capoluogo per un intervento di restauro. Ma il sindaco di Cabras Andrea Abis ha bloccato il trasferimento chiudendo con un’ordinanza le porte del museo Marongiu di Cabras. Ufficialmente per motivi di ordine pubblico. Sostenuto dai cittadini scesi in piazza.

 

I Giganti di Mont’e Prama
I Giganti di Mont’e Prama

Abbiamo stanziato 3 milioni di euro al Comune di Cabras per fare un nuovo museo proprio per ospitare i Giganti e sottoscritto un accordo di valorizzazione che punta a promuovere il Sinis e a riportarvi la quasi totalità dell’intero complesso scultore”, rassicura Franceschini. “Accordo nel quale si indica l’obiettivo di istituire una Fondazione, non a caso lo strumento più inclusivo e condiviso con il territorio che abbiamo a disposizione, poiché prevede la partecipazione del Comune e della Regione. Un progetto sul quale vorremmo ripartisse il dialogo con il Sindaco e il Presidente della Regione, per darne rapida attuazione”.

https://www.museocabras.it/

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