La nuova serie di orologi artsy è ispirata a opere di Vincent van Gogh, Gustav Klimt, Henri Rousseau, Piet Mondrian, Tadanori Yokoo
L’incontro fra gli Swatch, i celeberrimi orologi svizzeri “prêt-à-porter”, e l’arte contemporanea non è certo una novità. Anzi, si potrebbe dire che fosse quasi integrato nel DNA di questi aggeggetti di plastica, che negli anni Ottanta stravolsero l’ambiente, imponendosi come una delle icone del vigente lifestyle. Da alcuni considerati proprio come eredi della Pop Art degli anni Sessanta, divennero banco di prova per i creativi più diversificati, dai pittori agli scultori, dai musicisti ai registi. Nomi come Jean-Michel Folon, Sam Francis, Mimmo Paladino, Mimmo Rotella, Nam June Paik, Akira Kurosawa, Spike Lee, Renzo Piano. Su tutti probabilmente Keith Haring, che a metà degli anni Ottanta creò tutta una serie di prototipi e quattro Swatch con i suoi disegni. Orologi con una tiratura di 9.999 esemplari, divenuti tra i più ricercati e rari del mercato. La serie completa venne venduta nel 1991 dalla Christie’s di Londra per circa 12 milioni di lire.
Perché se ne riparla ora? Perché Swatch sceglie di rinverdire il fortunato filone, ma pigiando ancor più l’acceleratore sulla “storia dell’arte”. Rinnovando la collaborazione con un tempio sacro dell’arte moderna e contemporanea come il MoMA di New York. Dal prossimo 4 marzo saranno dunque disponibili sei nuovi orologi, acquistabili nei negozi Swatch e nei MoMA Design Store di tutto il mondo, e sui siti swatch.com e store.moma.org. Le 6 creazioni sono ispirate a opere della collezione MoMA: come La Notte Stellata di Vincent van Gogh, La Speranza II di Gustav Klimt, Il Sogno di Henri Rousseau. E ancora Composizione in ovale con piani di colore 1 di Piet Mondrian, The City and Design, The Wonders of Life on Earth, Isamu Kurita e New York, entrambe di Tadanori Yokoo.