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DotPigeon: crypto sabotatore del vostro ego

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Abbiamo parlato profusamente di arte digitale qui al Motel Nicolella, ma oggi credo di avere in canna davvero un bel proiettile. Mi è capitato di visionare molte opere recentemente, molti artisti, e poca qualità. Ad eccezion fatta del tema digitale, molta creatività prodotta quotidianamente e subito diffusa on line sembra francamente trascurabile.

Ed ecco che in questo grande mare mi è cascato nel feed lui: DotPigeon. Lucidissimo sabotatore del luogo comune, più che un artista un virus, che entra nei vostri telefoni per creare dei cortocircuiti molto diretti e francamente necessari.

Lavora sia come un artista tradizionale che come un cripto artista. E’ milanese ma non offre troppi dettagli sulla sua vita e sul suo privato. Preferisce, come è giusto che sia, che sia il lavoro ad essere in vetrina. Gli ho fatto qualche domanda per cercare di intuire “l’arte che verrà”, che, in realtà, non è altro che l’arte di oggi.

DotPigeon

Chi è DotPigeon? Nome d’arte o tag?

DotPigeon è il nome che ho scelto nel 2017 quando ho aperto l’account Instagram. È una dichiarazione d’amore per i piccioni che in parte mi rappresentano. Animali urbani che si adattano perfettamente in qualsiasi circostanza. Gli dai dell’aragosta o del vomito da mangiare e per loro è ok, non fa differenza. Credo che lo spirito di adattamento mi rappresenti abbastanza.

Nelle tue opere c’è spesso un personaggio misterioso che si introduce furtivamente nelle case dei ricchi. C’è dell’autobiografico? è un modo per attaccare chi e che cosa?

Assolutamente.
Di fatto, il personaggio è il mio alter ego. Le case in cui si intrufola non sono semplicemente case, rappresentano quello che decidiamo di mostrare agli altri.

La parte patinata, pulita, sorridente, il sempre e comunque politically correct. Le case sono una metafora di tutto ciò. E il riot (il personaggio con il passamontagna) in realtà non entra nelle case di altri. Rappresenta il nostro vero io, la vera natura che vive in queste case stupende. Simboleggia quello che a volte vorremmo dire, ma non diciamo. Quello che vorremmo fare ma che date le circostanze è evidente che non possiamo fare. Le mie opere rappresentano il continuo conflitto interiore che viviamo quotidianamente.

Hai presente quando ti mordi la lingua perché vorresti dire qualcosa ma non puoi perché l’interlocutore è il tuo capo / uno sconosciuto / il barista che per 14€ non è in grado di fare uno spritz e tu gli romperesti in testa il bicchiere e via dicendo?
Ecco il significato delle mie opere. Credo che in un mondo sempre più volto alla politeness, ci siano un bel po’ di persone che possano rispecchiarsi in questo tipo di messaggio.

DotPigeon – A symphonic fuck you

Chi sono i crypto artisti? fai anche tu parte di questa nuova corrente di creativi digitali che vendono opere d’arte immateriali su portali specializzati?

I crypto artisti al momento vengono visti come una cricca, ma di fatto sono degli artisti – prevalentemente digitali – che finalmente stanno riuscendo a far valere il proprio lavoro e a non essere visti come degli smanettoni che sanno usare Photoshop o programmi 3d.

La tecnologia blockchain sta completamente cambiando il mercato riuscendo a rendere arte ciò che fino a qualche mese fa non era assolutamente considerato tale. Ed è proprio grazie a questa tecnologia che tutto ciò è possibile perché introduce il concetto di scarsità e soprattutto di autenticità applicato a un artwork digitale.

Leggo spesso frasi tipo “non ha assolutamente senso spendere X€ per un jpg, basta che te lo salvi sul computer”. In realtà questa cosa non ha molto senso, perché puoi anche stamparti una Gioconda e appenderla in salotto, ma è evidente che la tua Gioconda non abbia nessun valore. Perché? Perché non è autentica. In realtà nemmeno la firma dell’artista, ipoteticamente, rende un quadro autentico, potrebbe tranquillamente essere opera di un falsario molto bravo.

La tecnologia blockchain dà la possibilità ad artisti e creator di autenticare in maniera indissolubile un’opera per rilasciarla poi su un marketplace.

Oltre a questo ogni artwork è in maniera assolutamente trasparente tracciabile: puoi vedere da quali e quanti collezionisti è passato prima di arrivare nelle tue mani, quanto l’hanno pagato, etc etc.

Essendo un artista digitale e per mia natura molto curioso, mi sono avvicinato alla crypto arte intorno a ottobre 2020.

Sembra un’eternità fa, non ne parlava nessuno. Ora Christie’s mette all’asta per la prima volta degli artwork digitali.

DotPigeon – Killing your ego

I tuoi lavori sono unici o si tratta di edizioni?

Nei drop di Nifty cerco di essere molto vario, anche per poter parlare con diversi tipi di collezionisti: ci sono open edition di 3 minuti, edizioni limitate e pezzi unici.

Nel mercato tradizionale invece sono un artista che ha un approccio non-digitale.

Tutti i miei pezzi sono unici, vengono stampati su una tela di lino e scimmiottano l’arte tradizionale: vengono dipinti infatti utilizzando una serie di pennelli che richiamano gli acrilici.

Chi ti colleziona? sono tutti giovani? accetti cripto valuta?

Grazie a questo tipo di approccio, ad alcune strategie di comunicazione/posizionamento e ovviamente alla mia galleria – Plan X Art Gallery – sono riuscito ad accreditarmi tra vari collezionisti, anche molto grossi (Collection Montparnasse per citarne uno). Tendenzialmente generazione x e millenials.

I miei drop digitali sono su Nifty Gateway, un marketplace che seleziona gli artisti con cui vuole collaborare (a differenza di marketplace open come Rarible per esempio, dove ognuno può iscriversi e caricare i propri lavori); i prezzi sono in dollari ma poi la piattaforma, a vendita conclusa, mi trasferisce il corrispettivo valore in Ethereum.

Hai in programma a breve una personale metà fisica metà digitale, spiegami meglio…

My Dark Twisted Fantasy è il mio primo solo show e aprirà il 6 marzo nella nuova sede di Plan X Art Gallery, in via Marsala 7 (Milano).

È uno show composto da 10 opere e che ha l’obiettivo di fondere reale e digitale non per modo di dire, per davvero.

Mi spiego: non è uno show con un sito dedicato per vedere e eventualmente fare enquire sulle opere.

Contemporaneamente all’inaugurazione dello show fisico ci sarà, su Nifty Gateway, il drop delle stesse – ma differenti – opere in versione digitale.
Nella mostra fisica le opere sono di varie dimensioni (da 85 x 97 cm a 135 x 180cm) e includono al loro interno opere di artisti contemporanei mentre nel drop su Nifty sono tutte grandi uguali (2024 x 2700 px), sono animate e includono al loro interno lavori di crypto artisti.

Gli artwork, pur rimanendo più o meno gli stessi, parlano contemporaneamente a due pubblici totalmente differenti.

Per sottolineare maggiormente la connessione tra fisico e digitale ci sarà inoltre un’asta su Nifty Gateway. Chi si aggiudicherà il pezzo digitale si porterà a casa anche il suo corrispettivo fisico presente allo show di Milano.

DotPigeon su Instagram

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