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Per la prima volta Christie’s offre in asta un’opera d’arte completamente digitale

Beeple, Everydays: The First 5000 Days (2021) Beeple, Everydays: The First 5000 Days (2021)
Beeple, Everydays: The First 5000 Days (2021)
Beeple, Everydays: The First 5000 Days (2021)

Christie’s si muove a passi decisi verso l’emergente mercato della Crypto art. Lo fa proponendo in asta un’opera d’arte completamente digitale: è la prima grande casa d’aste a offrire un pezzo di questo tipo in vendita. L’asta si svolgerà online dal 25 febbraio all’11 marzo.

Il lavoro, conosciuto come NFT (Non-Fungible Token), è realizzato da Beeple (Mike Winkelmann), net artist e graphic designer che ha accumulato un ampio seguito sui social media realizzando progetti commerciali per pop star e marchi come Louis Vuitton e Nike. Un rappresentante di Christie’s lo ha definito “un leader nella comunità dell’arte digitale“.

L’opera è intitolata Everydays: The First 5000 Days (2021). Si tratta di un collage digitale composto da 5.000 immagini, raccolte nel corso di 13 anni, dal 2007 al 2021. Queste si riferiscono in maniera apparentemente randomica agli eventi contemporanei, proponendo surreali accostamenti tra politici come Donald Trump e Mao Zedong e cartoni animati come Pokemon e Topolino.

A differenza della maggior parte delle opere che vengono offerte in asta con una stima predeterminata, Everydays non ha fascia di prezzo. Le offerte partiranno da $ 100 in un’asta online che si svolgerà dal 25 febbraio all’11 marzo.

Christie’s non è la prima a mettere all’asta un’opera NFT di Beeple, la cui collezione di 21 opere originali, sempre appartenente al progetto Everydays, ha generato 3,5 milioni di dollari a dicembre in un’asta della piattaforma di criptovaluta Nifty Gateway.

L’arte crittografica si basa su token non fungibili (NFT), la cui transazione e registrazione della proprietà sono crittografate e non possono essere duplicate. Anche questo lavoro esiste come file crittografato e il suo acquisto alla fine dell’asta di Christie’s sarà registrato sulla blockchain.

Christie’s in passato si è già interessata alle tecnologie digitali. A ottobre, la casa d’asta ha venduto un’opera della serie di dipinti del 2020 di Robert Alice Portraits of a Mind, il quale incorpora il codice Bitcoin nella sua composizione. Nel 2018, ha invece collaborato con il servizio di registro artistico supportato da blockchain Artory per ospitare la vendita della collezione d’arte americana di Barney A. Ebsworth.

Attraverso queste iniziative basate sulla tecnologia, Christie’s sta valutando l’interesse dei clienti (attuali e potenziali) per il nascente mercato delle opere digitali e degli acquisti d’arte supportati da blockchain.

Per Christie’s, l’ingresso nel mercato delle opere NFT rappresenta un tentativo per attirare una nuova generazione di clienti che non rientrano nel tradizionale profilo del collezionista d’arte. Un evidente cambio di rotta per Christie’s, che non si è mai distinta in passato per la sperimentazione nei mercati emergenti.

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