L’imprenditore e mecenate Sergio Longo è scomparso a Cassino all’età di 85 anni. Nel 2014 aveva esposto la sua vasta collezione nel Museo Camusac
“Preferiamo acquisire opere nate da una discussione, da una conoscenza e condivisione di intenti e significati. […] In tantissimi casi abbiamo direttamente realizzato le opere assieme all’artista: posso citare i casi di Sol LeWitt, Beverly Pepper, Nunzio, Giuseppe Gallo, Marco Tirelli”. Questo breve passaggio, tratto da una recente intervista, riassume assieme la filosofia di vita e l’approccio al collezionismo di Sergio Longo, l’imprenditore e mecenate scomparso a Cassino all’età di 85 anni. E Cassino è il fulcro di un’esistenza ricca di esperienze e di successi: visto che lì prende le mosse l’attività imprenditoriale nel settore dell’acciaio, poi sviluppatasi con aziende in tutta Italia. E sempre lì cresce la sua collezione d’arte, che nel 2014 porterà all’apertura del Museo Camusac.
“C’è gente che colleziona ma poi si chiude in casa, e le porte restano chiuse. Noi abbiamo maturato il desiderio di mettere la nostra passione a disposizione di tutti, è un impegno che consideriamo anche per gli aspetti sociali”. Così lui stesso definiva il ruolo che intendeva assegnare al museo: una tessera in un mosaico di relazioni sociali che sono state sempre al centro del suo impegno civile. Curato da Bruno Corà, il Camusac è una struttura culturale di carattere internazionale, ospitata dagli amplissimi spazi che furono della prima azienda di Longo. In continuità con il confinante giardino, ospita opere di oltre duecento grandi artisti contemporanei, spesso amici personali del collezionista. Da Sol LeWitt a Antony Gormley, Rebecca Horn, Mario Merz, Alighiero Boetti, Beverly Pepper. E poi Giuseppe Penone, Pedro Cabrita Reis, Giulio Paolini, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto.
