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Massimo Osanna: vendiamo i lapilli di Pompei ai turisti per finanziare gli scavi

POMPEI. EROS E MITO Pompei
POMPEI. EROS E MITO
Pompei

Mettere in vendita dei lapilli vulcanici, gli stessi che sotterrarono Pompei nel 79 d.c.. E Osanna lancia anche l’idea di una card nazionale per tutti i musei

I soliti compassati “professoroni” salteranno sulla sedia al solo sentir accostare il termine “vendere” con “beni culturali”. Poi magari si chiarirà il senso del tutto innocuo della cosa, ma di certo i medesimi continueranno a saltare sulle loro avite sedie. In realtà l’idea, dicevamo, è del tutto rispettosa del patrimonio. E proviene da Massimo Osanna, fino a oggi direttore del Parco archeologico di Pompei e ora direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura. Sicuramente colui che ha saputo interpretare al meglio il – poco o molto – di buono che c’era nella riforma Franceschini, in termini di svecchiamento della macchina burocratica del ministero e delle strutture a esso facenti capo.

Sotto la sua guida Pompei è riuscita a riprendersi dallo stato critico aggravato dai crolli del 2010, rivoluzionando le procedure di manutenzione e gestione. Come? “Riformando la squadra di professionisti attivi a Pompei con l’arrivo di 105 milioni dall’Europa, è stata possibile l’immissione in ruolo di architetti, archeologi e restauratori competenti”, ricorda Osanna nella lectio magistralis – di cui informa Il Mattino – tenuta in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola di specializzazione in Beni architettonici e paesaggio dell’Università Federico II. “E convertendo il vecchio metodo di interventi sulle criticità dei beni che risaliva ancora ai tempi di Amedeo Maiuri. Al posto dei puntelli abbiamo introdotto nuove tecniche di manutenzione, poco invasive per le rovine e in grado di dare spazio ai turisti”.

 

Massimo Osanna
Massimo Osanna

Ed è nella stessa occasione che lancia la dirompente idea: mettere in vendita dei lapilli vulcanici – gli stessi che sotterrarono Pompei nel 79 d.c. – come gadget per i turisti. Non ovviamente “pezzetti di Pompei”, ma materiale di risulta degli scavi, di cui sono piene le discariche del sito. Nulla di valore, ma comunque qualcosa legato all’aura del sito, sicuramente gradito ai tantissimi visitatori. E Osanna fa in tempo a parlare anche da direttore generale dei musei italiani, lanciando l’idea di una card nazionale per tutti gli spazi, “che offra una distribuzione di luoghi e pubblico sensata per quando i turisti torneranno a rivivere i luoghi di cultura”.

http://pompeiisites.org/

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