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Comabbio racconta l’Armenia: il programma completo

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Monastero Tatev, panorama sulla Valle Vorotan. Foto Nadia Pasqual

È un’iniziativa di respiro internazionale la rassegna Comabbio racconta l’Armenia, del Comune di Comabbio, che si svolge da venerdì 5 marzo a domenica 23 maggio con un ricco programma di incontri online, ai quali si aggiungeranno alcuni appuntamenti in presenza, compatibilmente con l’evolversi della pandemia.

Un progetto ambizioso che ha raccolto il contributo dei più importanti rappresentanti, studiosi e conoscitori della cultura armena provenienti da Italia, Armenia, Stati Uniti e Turchia. Tra i nomi più noti, la scrittrice di origini armene Antonia Arslan, autrice del bestseller La Masseria delle Allodole, tradotto in oltre 20 lingue, che ha riportato alla ribalta il tema del genocidio armeno. Previste anche due conferenze online rivolte agli studenti delle scuole superiori, il 30 marzo e il 22 aprile, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale di Varese.

5 marzo

“Armenia l’altopiano delle sorprese”, un’introduzione all’Armenia a cura di Massimo Rolandi, docente, Shushan Martirosyan esperta di viaggi di Yerevan, e Aldo Oriani, naturalista ornitologo e teriologo.

12 marzo

Marco Ruffilli, membro dell’Association Internationale des Études Arméniennes, racconterà la storia e l’affascinante simbologia del khachkar, stele di pietra tipica dell’Armenia sulla quale è scolpita la croce con altri elementi.

Garni canyon, parete rocciosa in basalto a canne d’organo. Foto Nadia Pasqual
19 marzo

Antonia Arslan sarà in scena con “Ballata Caucasica”.

26 marzo

Lo chef armeno Sedrak Mamulyan parlerà di cucina tradizionale armena in collegamento dall’Armenia.

27 marzo

Siobhan Nash-Marshall, professore di filosofia al Manhattanville College di New York, affronterà i temi del genocidio armeno e del negazionismo turco.

9 aprile

L’architetto Paolo Arà Zarian racconterà il suo intervento per il restauro dei dipinti murali del monastero di Dadivank in Karabakh.

Lago Sevan ghiacciato. Foto Nadia Pasqual
16 aprile

Sarà dedicato a oltre due millenni di storia armena l’intervento di Aldo Ferrari, professore di storia, lingua e letteratura armena all’Università Ca’ Foscari di Venezia.

23 aprile

Parlerà dell’attuale situazione politica e sociale in Armenia, anche alla luce delle conseguenze del recente conflitto per il controllo del Karabakh, il giornalista Simone Zoppellaro.

24 aprile

In occasione dell’anniversario del genocidio armeno, il pianista e musicologo Alberto Nones ci condurrà in un piccolo viaggio musicale
in Armenia con alcuni brani armeni.

30 aprile

Sarà invece un viaggio virtuale attraverso la Repubblica d’Armenia l’incontro con Nadia Pasqual, autrice della prima guida di viaggio italiana interamente dedicata al Paese, e Shushan Martirosyan, che faranno conoscere i luoghi più interessanti da visitare sotto il profilo storico, culturale e naturalistico.

Caravanserraglio, Selim, venditore locale. Foto Nadia Pasqual
7 maggio

Appuntamento con due insigni rappresentanti della diaspora armena in Italia, Pietro Kuciukian, Console onorario della Repubblica d’Armenia in Italia, e il prof. Baykar Sivasliyan, armenista e presidente dell’Unione Armeni d’Italia, che parleranno degli armeni, popolo di cerniera tra l’Occidente e l’Oriente.

15 maggio

Incontro con Mons. Levon Arciv. Zekiyan, Arcieparca degli armeni cattolici di Istanbul e di Turchia e Delegato Pontificio per la Congregazione Mechitarista, che celebrerà la Messa Vespertina e terrà una conferenza. Sempre il 15 maggio si svolgerà un laboratorio sull’alfabeto armeno e verranno inaugurate le mostre dei fotografi Emanuele Cosmo e Marco Ansaloni.

16 maggio

Concerti all’alba e al tramonto del trio Piovan-Fanton e un laboratorio sui khatchkar.

22 maggio

Spettacolo “Canta, gru, canta” reading-mise en espace della Compagnia CamparIPadoaN con la regia di Giulio Campari, interpretato dagli attori Natascha Padoan e Marco Balbi. Una ballata per l’Armenia, che darà voce alla memoria di donne e uomini armeni, vittime dimenticate del genocidio.

23 maggio

La rassegna si concluderà con una tavola rotonda.

Monastero Geghard, interno della chiesa. Foto Nadia Pasqual

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