Alla fine Sanremo 2021 qualche soddisfazione ce l’ha data: una band rock, che per giunta canta in italiano, con il più anziano dei componenti appena ventiduenne ma sex-symbol già dal 2017 (anno del secondo posto a X-Factor), ha vinto il Festival. I primi a non crederci sono proprio loro, i Maneskin, che mentre ricevono il premio per il brano Zitti e buoni, piangono, si abbracciano, esclamano parolacce.
Fedez e Francesca Michielin (qualcuno ha scritto Michelin, senza la “i”, come lamenta spesso la cantante, persino nella busta del podio) si leccano le ferite, con il loro secondo posto. Terzo classificato è il vincitore annunciato Ermal Meta, che comunque ha ricevuto dall’orchestra del Festival il premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale.
Ascolti Tv e social
Quanto al direttore artistico e conduttore Amadeus, ha prima annunciato che non firmerà una terza edizione, lasciando poi uno spiraglio aperto e parlando di un possibile Sanremo estivo, a luglio, che conterebbe sulla clemenza del clima e, quindi, su un’attenuazione della pandemia. Mentre Fiorello ironizza (pesantemente?) con chi ha sottolineato il calo degli ascolti, augurando ai successori un Sanremo 2022 con pubblico in sala e folla fuori dall’Ariston, ma senza successo e con ascolti bassissimi. Ascolti che, francamente, era difficile immaginare più alti di così, visto il tenore della serata senza pubblico in sala, l’aumentata abitudine alla fruizione video in generale e lo spostamento di una parte di audience su device e social. Queste alcune cifre che spiegano la situazione: 10 milioni 715 mila spettatori in media nella serata finale, con il 53.5 per cento di share. Rispetto allo scorso anno c’è stato un calo sia nel numero di spettatori, che erano stati 11 milioni 477 mila, che nello share, allora al 60.6 per cento. Ma le interazioni social di sabato 6 marzo hanno generato un +51 per cento rispetto alla giornata finale del 2020. E l’edizione 2021 del Festival ha registrato, nelle cinque giornate, quasi 30 milioni di interazioni social, realizzando il record di sempre.
Vincitore delle Nuove Proposte, Gaudiano, pugliese, classe 1991, con la sua Polvere da sparo. Ma ha ancora senso parlare di una sezione Nuove Proposte, con molti dei Campioni portatori sani di nuove sonorità e misconosciuti ai più?
È stato comunque un Sanremo con tanti giovani e nel quale i giovani sono venuti fuori meglio, sia come immagine che musicalmente. Basti pensare di nuovo al podio, dove il più anziano, Ermal Meta, a 39 anni è un autore più che affermato e ha già vinto il Festival nel 2018 con Fabrizio Moro. A Filippo Uttinacci alias Fulminacci, 23 anni, che con la sua sottile ironia due anni fa era già vincitore della Targa Tenco per la miglior opera prima. Alla sorpresa Irama, 25 anni, comunque quinto in classifica senza essersi esibito, ma solo con la messa in onda delle prove.
E, fra gli ospiti, ecco il sorriso e la sicurezza della venticinquenne Matilda De Angelis, che, oltre ad aver affiancato senza esitazioni Amadeus nella conduzione, ha già partecipato a diverse produzioni internazionali di successo. Infine, la dolce infermiera Alessia Bonari, 24 anni, che ha devoluto il compenso per il suo intervento a Sanremo alla cura dei malati terminali. Appuntamento per il flop del 2022. Vero Fiorello?