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La vittoria dei Maneskin e il volto peggiore dell’Europa, fra accuse e fango social

Damiano David dei Maneskin durante la conferenza stampa dell'European Song Contest Damiano David dei Maneskin durante la conferenza stampa dell'European Song Contest
I Maneskin dopo la vittoria all'European Song Contest
I Maneskin dopo la vittoria all’European Song Contest

Nel primo sabato sera con il coprifuoco posticipato di un’ora, Rai1 e l’Eurovision Song Contest raccolgono quattro milioni e mezzo di spettatori davanti allo schermo Tv. Il gruppo romano dei Maneskin vince a sorpresa e, all’istante, la macchina del fango anonimo dei social (complici i media irresponsabili che li seguono) si mette in moto, sollevando un polverone che lascia tutti sconcertati oltre a presentare aspetti al limite della legalità. Che razza di Europa siamo diventati, se perfino la vittoria di quattro giovanissimi in una gara musicale è il pretesto per dire cose che non avremmo mai voluto sentire?

Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan sono quattro ragazzi tra i venti e i ventidue anni che, dopo aver vinto XFactor e Sanremo, hanno avuto il torto di accaparrarsi il favore del pubblico europeo che li ha votati, ribaltando il giudizio meno favorevole delle giurie dei ventisei paesi partecipanti all’ESC. L’appuntamento 2022 della gara europea, come da regolamento, si svolgerà in Italia. Apriti cielo: la prima “chicca” arriva da Jan Smit, presentatore olandese della manifestazione, che parla di un viaggio verso “il paese della pizza e della sambuca”. I Maneskin esultano per la vittoria alla loro maniera rock, tirano fuori la lingua, spruzzano champagne perfino in conferenza stampa, ricantano il loro brano Zitti e buoni reinserendo nel testo le parolacce che erano state cassate nella versione in gara. Ma è così che funziona, in questi casi: il rock and roll che “non muore mai” (“Rock and roll never dies”, dice Damiano al pubblico dopo l’esibizione finale) esige un atteggiamento rude; nulla a che fare con le due vittorie italiane precedenti, Gigliola Cinquetti, nel 1964, e Toto Cutugno nel 1990.

Damiano David dei Maneskin durante la conferenza stampa dell'European Song Contest
Damiano David dei Maneskin durante la conferenza stampa dell’European Song Contest

Nel frattempo i social, soprattutto quelli della grande sconfitta, la Francia, si mettono in moto con le allusioni denigratorie. La giornalista del magazine francese Paris Match, Mariana Grépinet, li insegue e il gioco è fatto. In conferenza stampa, un giornalista svedese riprende la fake new e parte la doccia fredda: “Mentre vi riprendevano, durante l’attesa delle votazioni, Damiano si è chinato sul tavolo per assumere cocaina?”. Il cantante è basito, ma reagisce con la massima calma, dicendo di non scherzare, che stava raccogliendo un bicchiere rotto e che nessuno della band ha mai assunto droghe; in seguito, si rende disponibile a sottoporsi alle analisi del sangue. Ma evidentemente non basta. In un tweet, il conduttore francese Cyril Hanouna, molto famoso in patria ed amico del presidente Macron, invoca addirittura la squalifica per il gruppo italiano. Perfino Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, in un’intervista radiofonica ha parlato di onorabilità del concorso, riferendosi alla vicenda. Lo stesso sito dell’Eurovision Song Contest è pieno di commenti denigratori nei confronti della vittoria italiana e (udite, udite) molti si scagliano contro i Maneskin che “fanno uso di droghe” e “suonano il rock”, mentre qualcuno si domanda se è questa l’immagine che vogliamo dare dell’Italia. Probabilmente, fuori dai nostri confini, c’è chi preferisce la versione degli eterni impastatori di pizza e produttori di riprovevoli bevande alcoliche.

I Maneskin sul palco dell'European Song Contest
I Maneskin sul palco dell’European Song Contest

Per fortuna ci vuole altro per tirarci giù; e non è certo la prima volta che accadono incidenti diplomatici basati su luoghi comuni nei confronti dei nostri connazionali. Oltre ai complimenti del presidente Mario Draghi, i Maneskin hanno portato a casa l’edizione 2022 dell’Eurovision Song Contest, che si svolgerà in Italia. Fra le città candidate ad ospitare la manifestazione spicca Torino, alla quale la Rai voleva assegnare il compito già nel 2017, quando tutti speravano nella vittoria di Francesco Gabbani. La location dell’evento potrebbe essere il PalaAlpitour, sede storica di grandi concerti. Fra i nomi dei possibili conduttori, quello del VJ piemontese Alessandro Cattelan, già alla guida di XFactor. Si parla anche di Victoria Cabello, Costantino della Gherardesca, Matilda De Angelis e dell’influencer Chiara Ferragni. Quest’ultima, insieme a Vasco Rossi, Emma Marrone e perfino il cantante dei Duran Duran, Simon Le Bon, aveva caldeggiato (inutile dirlo, attraverso i social) la vittoria dei Maneskin.

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