Una selezione di oggetti da connoisseur e il gusto collezionistico di Clemente Cartoni protagonisti dell’asta di Arredi, Ceramiche, Sculture e Oggetti d’Arte del 16-17 marzo organizzata da Wannenes a Genova.
L’asta di Arredi Sculture e Oggetti d’Arte del 16-17 mette in scena le infinite sfaccettature dell’antiquariato italiano, legato alle radici culturali e storiche del territorio, ma nel contempo universale nella sua identità d’eccellenza, frutto di una tradizione artigianale plurisecolare che ha reso il gusto italiano un archetipo di equilibrio e bellezza.
Grande protagonista del catalogo un tavolo disposto a scacchiera con un campionario di 160 formelle di diaspri e marmi di Sicilia, dell’ultimo quarto del Settecento (lotto 87, stima 20.000 – 30.000 euro), che sarebbe stato perfetto per ogni Wunderkammer dell’epoca.
Di grande fascino un candeliere da tavolo in legni vari senese della metà dell’Ottocento attribuibile all’intagliatore Antonio Rossi (1805 – 1880), come indica anche l’etichetta cartacea al di sotto della base (lotto 88, stima 1.500 – 2.000 euro).
Di estrema delicatezza un gruppo in marmo di Carrara raffigurante “Amore e Fedeltà” realizzato dallo scultore Odoardo Fantacchiotti (Roma, 1811 – Firenze, 1877), capostipite di una delle più importanti botteghe fiorentine di scultura, ed esponente di rilievo della monumentalistica nell’Italia ottocentesca (lotto 118, stima 10.000 – 15.000 euro).
Per Clemente Cartoni, celebre modista romano degli anni Cinquanta e Sessanta, i cappelli erano opere d’arte mutevoli e soggettive, accessori per celarsi quando non vuoi essere svelato, e complementi quando cerchi di mostrare in modo sensualmente teatrale la tua unicità. La sua collezione, presentata in questo catalogo, è il risultato di un’immensa passione unita ad una grande tradizione, una sorta di viaggio lungo una vita alla ricerca della bellezza.
Sono da segnalare una coppia di grandi fregi in legno scolpito, laccato e dorato a mecca, XVII-XVIII secolo con un putto e una voluta a ricciolo (lotto 357, stima 2.000 – 3.000 euro), una coppia di piccole cornici in legno intagliato e dorato del XVII secolo (lotto 296, stima 1.200 – 1.400 euro), e una coppia di fregi in marmo in forma di arma araldica del XVI-XVII secolo (lotto 466, stima 1.200 – 1.600 euro).
La sezione dedicata alle Ceramiche Europee presenta tre lotti appartenenti ad uno dei grandi (e celebri) servizi commissionati dalla corte di Napoli alla Manifattura Reale Ferdinandea. Decorato con le vedute dei più bei panorami napoletani (e di altre città del Regno) e detto “Farnesiano” per il fregio con medaglioni a cammeo e la scritta Museo Farnesiano, questo insieme si impone per la grande attenzione posta nella elaborazione delle forme e per la sostenuta qualità delle vedute.
Le fonti utilizzate sono varie, dal “Voyage Pittoresque” dell’abate di Saint Non, del 1781-1786, ai “Campi Phlegraei” di sir William Hamilton (1776), fino alle varie raccolte di incisioni diffusasi a partire dal 1750 e che illustravano una vasta scelta di vedute archeologiche o monumentali. Nel nostro caso i piatti sono decorati con una Veduta di Napoli ed il Vesuvio dal Ponte della Maddalena, ed una veduta delle porte di Bari, mentre il piatto coperto con la presa a pigna è impreziosito dai cammei e la scritta “Museo Farnesiano” (lotti 525 – 527, stima per ciascuno di 3.000 – 3.500 euro).