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Virtuosismi e storie avvincenti. Wannenes presenta l’asta di Dipinti antichi

Abraham Brueghel, Natura morta con bacile d’argento e fiori, ciliegie, susine e melograno (lotto 311, stima 3.500 – 5.500 euro)
Artista francese, Giove (lotto 125, stima 10.000 – 15.000 euro)

Wannenes svela l’asta di Dipinti antichi. In programma il 21 settembre 2021, l’incanto presenta dipinti dalla fattura affascinante e dalle vicende avvincenti. L’esposizione è prevista dal 18 al 20 settembre a Palazzo Melograno, Genova.

Esuberanza decorativa barocca, frutti di provenienza nordica e ambientazione all’aperto. Queste le caratteristiche del dipinto che guida l’asta di Dipinti antichi, in programma da Wannenes (Genova) il 21 settembre 2021. Si tratta di Natura morta con bacile d’argento e fiori, ciliegie, susine e melograno, che Alberto Cottino (esperto della casa d’aste) ha attribuito a Abraham Brueghel (Anversa, 1631 – Napoli, 1697) con una datazione alla fine del XVII secolo (lotto 311, stima 3.500 – 5.500 euro). Tutti gli elementi dell’opera portano a inquadrarlo nello stile tipico del secondo seicento capitolino.

Dal fascino moderno il Ritratto d’uomo di Luciano Borzone. Il soggetto del dipinto non guarda l’osservatore, rivolgendo l’attenzione a un altrove non identificato. Una trasgressione dalla regola iconografica di celebrazione dell’effigiato che gli vale la stima di 4.000 – 7.000 euro. Una sintesi tra mediato naturalismo e sensibilità classicista la cogliamo nella figura di Giove (lotto 125, stima 10.000 – 15.000 euro) realizzata verosimilmente da un’artista di formazione francese.

Nella tela Ritratto di giovane uomo con libro di Boccaccio Boccaccino (Ferrara, prima del 1466 – Cremona, 1525) si intreccia la sua vicenda di vita. L’artista, che godeva di una fama consolidata, si mosse in diverse città d’Italia: Ferrara, Genova, Cremona e anche Roma. Proprio al suo soggiorno capitolino si fa risalire la genesi dell’opera, la quale risente della sensibilità ritrattistica di Sebastiano del Piombo e a e di una rilettura del Raffaello maturo in chiave nordica (lotto 194, stima 8.000 – 12.000 euro).

Abraham Brueghel, Natura morta con bacile d’argento e fiori, ciliegie, susine e melograno (lotto 311, stima 3.500 – 5.500 euro)

Al centro di un dibattito attributivo troviamo l’Annunciazione. Prima attribuita ad Annibale Carracci e successivamente a Ludovico Carracci, è ora alla ricerca di una autografia certa. La difficoltà filologica è dettata dal fatto che in quegli anni Annibale, Ludovico e Agostino lavoravano in stretta collaborazione e spesso in modo intercambiabile. È quindi di estremo interesse la scoperta di quest’opera che suggerirebbe una genesi romana (lotto 310, stima 3.000 – 5.000 euro).

Il Ritratto di frate domenicano di Leandro Bassano (databile tra il 1590 e il 1595) ne conferma la fama straordinaria come ritrattista, che gli permise di esprimere una peculiare sensibilità (lotto 174, stima 7.000 – 12.000 euro). Di gusto barocco che sta evolvendo al rococò, il Ritratto di due cani di un pittore del XVII-XVIII secolo (lotto 98, stima 5.000 – 8.000 euro) rinverdisce un genere ritrattistico di gran moda nell’epoca barocca.

Un pittore francese del XVII-XVIII secolo è l’autore di una preziosa tela raffigurante la storia di Filemone e Bauci (lotto 151, stima 3.000 – 5.000 euro), che oltre a mostrare una bella conservazione, esibisce una qualità eccellente ben percepibile osservando le figure, i brani di natura morta e l’ambientazione scenica, caratterizzata da una tenue luminosità.

Filemone e Bauci, olio su tela (lotto 151, stima € 3.000 – 5.000)

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