Marocco, anni ’60 e ’70: la rivista letteraria Souffles funge da condotto per una nuova generazione di artisti e intellettuali in opposizione alla dominazione culturale imperialista e coloniale. Un tuffo in quell’epoca nel documentario Prima che cali il sole di Ali Essafi, su Arte in italiano.
Gli anni di piombo indicano un periodo della storia recente del Marocco caratterizzato da battaglie sociali e utopie collettive senza precedenti. A questo fermento culturale, il regime di Hassan II (1961-1999) risponde con un clima di terrore volto a reprimere dissidenti e persone potenzialmente pericolose per l’ordinamento politico vigente.
Pubblicata a Rabat tra il 1966 e il 1972, la rivista letteraria socio-politica Souffles assume un ruolo chiave: fungere da condotto per una “convergenza di lotte” e di mutua assistenza tra poeti, cineasti, personalità della letteratura e del teatro. La sua copertina, nitida ed essenziale, raffigura un sole che presto irradia l’intero mondo arabo. Ma la sua crescente influenza politica non piace allo stato, che non tarda a vietarne la pubblicazione. Nel film Prima che cali il sole (2019), il regista marocchino Ali Essafi compone un ritratto incisivo di quell’epoca: dalle vox populi d’archivio per le strade delle città, alle copertine delle riviste letterarie in arabo e in francese, dai cinegiornali a scene di pellicole europee girate in Marocco passando per i film commerciali marocchini.
Ali Essafi, Prima che cali il sole (2019)