Oltre 200 milioni di euro del DL Sostegni saranno destinati a un’indennità straordinaria di 2.400 euro per tutti i lavoratori dello spettacolo
Nei giorni scorsi lamentavamo un certo squilibrio colto nell’intervento del Ministro della Cultura, Dario Franceschini, davanti alle Commissioni Cultura riunite di Camera e Senato. Con opzioni programmatiche tendenzialmente sbilanciate verso aree come cinema e in generale spettacolo, e l’assoluto oblio per quello che conosciamo come “mondo dell’arte”. Ora dalle parole si è iniziati a passare ai fatti. E la palla è passata nelle mani del premier Mario Draghi, che ha illustrato il decreto legge Sostegni, varato ieri dal Consiglio dei Ministri. Lo scenario, per quel che riguarda la cultura, si è un po’ più articolato, ma le direttrici principali non sono troppo cambiate.
“Il nuovo DL contiene importanti misure per il mondo della cultura, che aggiungono oltre un miliardo di euro alle risorse finora stanziate per sostenere un settore duramente colpito dalla pandemia”, ha commentato a caldo Franceschini. “Spettacolo, cinema e musei sono in grande sofferenza per la perdurante chiusura imposta dalle misure di contenimento del contagio. E meritano ogni sostegno, perché esprimono parte notevole della nostra identità”. Sull’ammontare complessivo il ministro ha un pochino barato, visto che ha computate come specifici sostegni al settore anche le diverse forme di cassa integrazione. Che andranno al sostegno del reddito di tutti i lavoratori dipendenti, quindi anche – e ci mancherebbe altro – di quelli del comparto culturale e dello spettacolo.
Entrando nei dettagli dei provvedimenti annunciati, con oltre 200 milioni di euro verrà erogata un’indennità straordinaria di 2.400 euro per tutti i lavoratori dello spettacolo. Con una platea di beneficiari allargata. Oltre agli artisti e maestranze con almeno sette giornate lavorative e un reddito inferiore ai 35.000 euro, saranno interessati anche coloro che, con almeno trenta giornate lavorative, abbiano un reddito inferiore ai 75.000 euro. A differenza delle precedenti erogazioni in cui il reddito massimo ammesso a contributo non doveva superare i 50.000 euro.
400 milioni di euro vanno ad alimentare i fondi di emergenza già esistenti, secondo questa ripartizione: 80 milioni di euro al sostegno dei musei statali, 200 milioni di euro al fondo di parte corrente per il sostegno del cinema e dello spettacolo e 120 milioni di euro al fondo per il sostegno delle imprese e delle istituzioni culturali. È stata inoltre prorogata fino al 31 dicembre 2021 la sospensione delle procedure autorizzative da parte delle Soprintendenze per tavolini di bar, caffetterie e attività di ristorazione. Altro provvedimento indiretto: negli 11 miliardi di euro stanziati in favore delle partite IVA, una quota sarà inevitabilmente destinata anche a operatori e lavoratori autonomi del settore.