Da Botticelli ad Arcimboldo, da Edouard Manet a Claude Monet, tanti gli artisti affascinati nei secoli dal soggetto della Primavera
Lo straordinario fascino che tuttora esercita sul pubblico è legato anche all’aura di mistero che circonda l’opera, il cui significato più profondo non è ancora stato completamente svelato. Il capolavoro nasconde infatti diversi livelli di lettura: uno strettamente mitologico, legato ai soggetti rappresentati; uno filosofico, legato alla filosofia dell’accademia neoplatonica e ad altre dottrine; uno storico, legato alle vicende contemporanee ed alla gratificazione del committente e della sua famiglia. Parliamo della Primavera di Sandro Botticelli, dipinto a tempera su tavola databile al 1478 circa, realizzato per la villa medicea di Castello e oggi conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Anticamente – ma ancora oggi, al museo – accostato con l’altrettanto celebre Nascita di Venere, con cui condivide la provenienza storica, il formato e alcuni riferimenti filosofici.
Ma la celebre tavola di Botticelli è solo una delle infinite opere nei secoli ispirate alla stagione primaverile, che prende il via oggi 21 marzo. Popolarissimo, forse al pari di quello fiorentino, è il dipinto primaverile che Arcimboldo ha inserito nelle sue Quattro Stagioni, del 1563, oggi esposte al Louvre di Parigi. Una donna composta da una grande varietà di fiori, con la pelle del viso e le labbra che sono petali di rosa, boccioli e corolle. Inevitabilmente, impressionisti e post-impressionisti furono affascinati da questa stagione, da Edouard Manet a Claude Monet, così come lo era stato un accademico come William-Adolphe Bouguereau e come lo sarà poi l’italiano di Parigi Giovanni Boldini. Ecco comunque una coloratissima galleria di opere…