La mostra Giovanni Boldini. Il Piacere porta a compimento il rapporto ideale tra il pittore e Gabriele D’Annunzio, dalla cui omonima opera del 1889 prende il titolo. L’incontro si celebra al Mart di Rovereto, dal 16 gennaio al 5 aprile 2021.
Il fascino di Giovanni Boldini è ampio e vaporoso, come una sala da ballo gremita di nobildonne dalle lunghe sigarette. Per questo non si finisce mai di incontrare nuove soluzioni espositive, particolari letture o approfondimenti, che vadano ad arricchire un salone già ricco di storia. Così il Mart di Rovereto si unisce alla festa invitando nei suoi spazi 170 opere del pittore ferrarese. Molti di questi provengono dalla Fondazione Ferrara Arte, diretta dallo stesso direttore Museo: Vittorio Sgarbi.
I caffè mondani, gli abiti da capogiro, l’eleganza della borghesia: le tematiche e gli ambienti di Boldini danzano per le sale del museo con l’iconico stile vorticoso, vibrante di colori e forme affilate. Ad accompagnarle ci sono le note del pianista Cesare Picco e del violinista Luca Giardini, che hanno realizzato una traccia che risuona in ogni sala della mostra.
Lo strappo innovativo è dettato dalla curatela, che incrocia la figura del pittore con quella del poeta e vate Gabriele D’Annunzio: punto di riferimento di un ideale estetico d’altri tempi, lo scrittore e Boldini sembravano destinati ad incrociarsi, nonostante in realtà non si siano mai conosciuti. Entrambi hanno saputo però cogliere l’essenza di un ambiente sfolgorante, in un periodo da favola come la Belle Époque. Le loro opere condividono un medesimo stile ampolloso, magnificente, disposto con eleganza e proiettato verso una bellezza ideale. Con le loro visioni hanno difatti influenzato l’estetica di un’epoca.
Eppure la mostra Giovanni Boldini. Il Piacere un punto di incontro tra i due, che non sia solo stilistico, riesce a trovarlo. Si tratta della marchesa Luisa Casati Stampa, musa ispiratrice di D’Annunzio e modella di Boldini. Soprannominata la Divina Marchesa, fu nobildonna colta e trasgressiva, interprete per antonomasia dell’eleganza e dell’eccentricità della società anni ’20. Furono in realtà solo due le occasioni in cui Boldini le dedicò un ritratto, ma tanto bastò per rendere notevole la loro collaborazione. Lo stesso D’Annunzio citò più volte un dipinto (1911) di Boldini dove la Casati appariva coperta di piume di pavone. É proprio questo che spicca nel percorso espositivo, ideato secondo un ordine cronologico in grado di evidenziare l’evoluzione dell’arte di Boldini. Dagli esordi a Ferrara all’esperienza di Firenze, fino al trasferimento a Parigi e il definitivo ingresso nel mondo dell’alta società.
Informazioni
Giovanni Boldini – Il piacere
Dal 16/01/2021 al 05/04/2021
Curatori: Tiziano Panconi, Beatrice Avanzi
Mart – Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto