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La storia dietro Scène de rue à Montmartre, l’opera di van Gogh mai esposta al pubblico

Vincent van Gogh, Scène de rue à Montmartre, 1887, olio su tela Vincent van Gogh, Scène de rue à Montmartre, 1887, olio su tela, 46,1 x 61,3 cm
Vincent van Gogh, Scène de rue à Montmartre, 1887, olio su tela
Vincent van Gogh, Scène de rue à Montmartre, 1887, olio su tela, 46,1 x 61,3 cm. Crediti: Sotheby’s/ArtDigital Studio

Il prossimo 25 marzo 2021, Sotheby’s, in partnership con la casa d’aste parigina Mirabaud-Mercier, propone un lotto unico ed estremamente affascinante: il dipinto di Vincent van Gogh (1853 – 1890) Scène de rue à Montmartre (Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre), 1887. Mai esposta prima, il valore artistico dell’opera è incalcolabile, quello monetario è stimato tra i 5 e gli 8 milioni di euro.

E non dimenticare, mio caro, che Parigi è Parigi. Non c’è che Parigi: per quanto difficile possa essere qui la vita, e anche se divenisse peggiore e più dura, l’aria della Francia libera il cervello e fa bene, un mondo di bene.

 

Lettera di van Gogh a Horace Lievens

Parigi, 1887. Van Gogh si è trasferito nella capitale francese da circa un anno. Assieme al fratello Théo, vivono al 54 di rue Lepic nel quartiere Montmartre, che si erge sopra a una collina, una “butte”. Il panorama viene raccontato in una lettera di Théo indirizzata a Caroline van Stockum-Haanebeek:

Una cosa straordinaria del nostro appartamento è che abbiamo una vista magnifica della città, con le colline di Meudon, Saint-Cloud, etc. in primo piano e, sopra, quasi tanto cielo quanto ne vedremmo se fossimo tra le dune in spiaggia. Con i diversi effetti generati dalle variazioni del cielo, è il soggetto di non so quanti dipinti”.

Durante i due anni precedenti, Vincent aveva viaggiato verso Amsterdam, dove aveva visto le opere di Rembrandt e Frans Hals. Si era spostato poi ad Anversa per studiare presso l’Accademia di Belle Arti. Frequentava chiese e musei, incantato dall’intenso colorismo di Rubens.

Théo viveva a Parigi da sette anni e dirigeva, nello stesso quartiere di Montmartre, una galleria d’arte per conto dei mercanti Boussoud e Valadon, successori della Maison Goupil. Vincent, arrivato nel marzo 1886 senza preavviso, aveva bisogno del suo spazio per lavorare e calmare i suoi eccessi di rabbia.

Questa è la ragione che spinge il fratello a trovare una sistemazione più spaziosa rispetto a quella del 25 rue Laval dove, dal 1885, al numero 12 sorgeva il celebre cabaret Le Chat Noir. Dal 1886 i fratelli van Gogh si trasferiscono quindi a rue Lepic. Vincent resterà a Parigi fino al febbraio 1888.

Durante il suo soggiorno, l’atmosfera di Montmartre esercita un forte fascino su di lui, divisa tra il suo “côté” urbano e quello rurale. La butte ai tempi conserva ancora una zona incontaminata, bucolica, di cui i tre mulini sono l’emblema.

Infatti, nella stessa rue Lepic, a pochi passi da casa van Gogh, si trovano il Moulin de la Galette e il Moulin à Poivre, simboli di una Parigi destinata a scomparire. Quest’ultimo, costruito verso il 1865, sarà distrutto nel 1911 per costruire l’attuale avenue Junot.

Scène de rue à Montmartre (Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre) vede la luce nella primavera del 1887. È un’opera cerniera nella produzione artistica di van Gogh, inserendosi tra l’influenza della scuola olandese, quella di Barbizon e la creazione del suo stile personale.

Entrata principale del Moulin de la Galette, fine del XIX secolo
Entrata principale del Moulin de la Galette, fine del XIX secolo. Crediti: Sotheby’s/ArtDigital Studio

Il periodo parigino è un momento di transizione per l’artista. Qui, si confronta con le diverse avanguardie artistiche, tra cui l’Impressionismo, e approfondisce gli aspetti estetici della modernità. L’esperienza feconda di Parigi pone le basi per le peculiarità formali che caratterizzeranno i suoi dipinti più celebri. Personale e inimitabile, la città è una finestra aperta sul mondo di van Gogh, sul suo modo di vedere ed esperire l’ambiente circostante.

Scène de rue à Montmartre è testimone del contatto con una città nuova, capitale europea del XIX secolo. Van Gogh abbandona i toni scuri e cupi delle sue prime opere, per dedicarsi a una nuova palette, più colorata e luminosa. Nell’opera, il colore appare per la prima volta: i pigmenti puri gli permettono di sperimentare ed esprimersi in maniera più intima e meno legata alla tradizione accademica.

Al centro della composizione, top lot dell’asta di Sotheby’s, il Moulin à Poivre (o Dubray) è rappresentato dall’Impasse des Deux Frères, percorso che oggi è parte di una residenza privata. In primo piano, un uomo e una donna passeggiano mentre due infanti giocano lungo la strada. All’interno della staccionata, una giostra compare sulla sinistra. In lontananza, alcune case abitate.

Il dipinto offre non solo uno spaccato della vita parigina, ma funge anche da documento storico, fornendo la rappresentazione di un luogo che, nel corso del tempo, si è evoluto e non assomiglia più a quello che van Gogh aveva visto nel 1887.

A Parigi, van Gogh si iscrive all’Accademia Cormon e frequenta spesso il negozio di colori di proprietà di Le Père Tanguy – di cui compie anche un eloquente ritratto – ai piedi della butte Montmartre. Conosce artisti come Henri de Toulouse-Lautrec ed Emile Bernard.

Grazie anche alla galleria diretta dal fratello, van Gogh può confrontarsi con l’arte di Claude Monet, Paul Gauguin, Camille Pissarro, Pierre-Auguste Renoir e molti altri pittori importanti sulla scena francese.

Poche settimane prima dell’esecuzione di Scène de rue à Montmartre, Vincent van Gogh incontra Paul Signac, che lo introduce alla teoria scientifica dei colori e al lavoro di Seurat. Insieme dipingono ad Asnières e Parigi.

54 Rue Lepic, Montmartre, Parigi. Crediti: Sotheby’s/ArtDigital Studio
54 Rue Lepic, Montmartre, Parigi. Crediti: Sotheby’s/ArtDigital Studio

Montmartre, e in particolare rue Lepic, è abitata da artisti e intellettuali, che si ritrovavano nei cafés e conducono una vita da “bohémien”. I mulini, non più funzionanti, diventano attrazioni turistiche dove i parigini si ritrovano per bere, ballare e conversare.

Per van Gogh, i mulini sono emblema del suo paese natale, tema profondamente ancorato nella della pittura olandese. A Parigi, l’artista dedicherà circa venti opere ai tre mulini presenti nel suo quartiere di residenza, ripresi anche da vari artisti francesi di quel tempo, come Corot e lo stesso Signac.

In Scène de rue à Montmartre (Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre), van Gogh offre una visione originale e viva di un quartiere di Parigi che resterà un luogo mitico, simbolo di creatività e fermento culturale per varie generazioni di artisti.

Nel 1920, il dipinto viene acquistato da un collezionista francese (la proprietà precedente è sconosciuta). Da quel momento, è rimasto nelle mani della stessa della stessa famiglia – rimasta anonima – per un secolo. Non è mai stato esposto pubblicamente, anche se è presente in diversi cataloghi. Aurélie Vandevoorde e Etienne Hellman, direttori senior del dipartimento di Arte Impressionista e Moderna di Sotheby’s Francia, dichiarano a The Guardian:

Sono molto rari i quadri del periodo di Montmartre a essere ancora in mani private, la maggior parte è conservata nei musei più prestigiosi del mondo. La presentazione sul mercato di un quadro proveniente da questa serie iconica sarà un evento di fondamentale importanza per i collezionisti di van Gogh e per il mercato dell’arte in generale.

Prima della sua vendita, il quadro è stato esposto ad Amsterdam (1-3 marzo), Hong Kong (9-12 marzo) per poi rincasare nella sua “città di nascita”, Parigi (19-23 marzo). Il prezzo stimato per il dipinto è 5 – 8 milioni di euro. É probabile che il 25 marzo 2021 verrà battuto e venduto a una cifra maggiore.

Tornando al 1887 e alla vita turbata e conturbante di van Gogh, al periodo parigino fa seguito quello nel Mezzogiorno francese. Ad Arles, il pittore approda avendo già sviluppato un’eccellente e unica padronanza del colore e della composizione, forgiando un linguaggio che gli varrà l’ingresso nel Pantheon dei maestri della modernità.

Ho intenzione una volta o l’altra, appena posso, di andarmene nel Sud, dove c’è ancora più colore e ancora più sole […] Quest’estate, quando dipingevo il paesaggio ad Asnières, vi ho visto più colore che in passato.

 

Lettera di Vincent van Gogh

Toulouse-Lautrec, Ritratto di Van Gogh, cm. 54 x 45, Sedelijk Museum, Amsterdam.
Toulouse-Lautrec, Ritratto di Van Gogh, cm. 54 x 45, Sedelijk Museum, Amsterdam.

Per consultare tutte le opere dipinte da van Gogh visita vanGoghworldwide

Per consultare il lotto di Scène de rue à Montmartre (Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre) di Vincent van Gogh visita il sito di Sotheby’s 

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