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Avere fame d’amore per sbocciare di nuovo: un murale omaggia Alda Merini a Milano

Il ritratto di Alda Merini, dettaglio del murale Il ritratto di Alda Merini, dettaglio del murale
Il murale dedicato ad Alda Merini
Il murale dedicato ad Alda Merini all’ICS di Milano

La musica fa respirare è il titolo del murale dedicato ad Alda Merini (1931 – 2009) e realizzato all’entrata dell’Istituto Comprensivo omonimo di Via Gallarate, a Milano. Proposta e prodotta dall’organizzazione no-profit Project for People, l’opera fa parte del progetto di riqualificazione della città e green decor.

Il ritratto di Alda Merini è accompagnato da una citazione della poetessa: “Avevo fame di cose vere… naturali… primordiali… avevo fame d’amore”, scelta dagli studenti stessi. Mirando a celebrare la vitalità umana e a contrastare il degrado spesso legato alle periferie, La musica fa respirare vede la curatela di Christian Gangitano. Quest’ultimo è direttore creativo, curatore e critico d’arte indipendente specializzato in street art e arte neo-pop per la rigenerazione urbana.

Abbiamo immaginato che la volontà degli alunni di scegliere questa frase [la citazione di Merini] sia derivata dalla passionalità con cui ci si approccia alla vita nell’infanzia e nella preadolescenza: in maniera inconsapevole, esasperata, infantile, senza freni inibitori. Questi elementi sono stati inseriti attraverso delle figure antropomorfe primitive danzanti disposte al centro del dipinto, Christian Gangitano

Alda Merini è la figura emblema di libertà e impegno sociale. La rosa arancione, posta a lato del viso della donna, cova in sé tutto il potere che la bellezza detiene contro il degrado. Oltre alla vegetazione, un’ape celebra la poesia “Una piccola ape furibonda” della scrittrice, simbolo di operosità e desiderio di essere e incoraggiare il cambiamento.

L’opera murale è stata creata da una crew di artisti diretta da Davide “Ratzo”: i collaboratori sono Giorgio Bartocci, Mork e Loke. Con l’obiettivo di “risanare” uno spazio, poesia, musica e arte di strada si trovano insieme per trasformare un muro monotono e monocromo in un emblema di rinnovamento e fioritura. Non a caso, piante e fiori sono una presenza importante nell’opera: queste occupano la parete, assieme alla figura della poetessa, per un’altezza di 4,5 metri e una larghezza di 15.

L’associazione Project for People è da tempo impegnata in attività collaborative di volontariato e percorsi educativi in India, Brasile, Bénin e altri paesi, portando avanti con convinzione il pensiero secondo cui la didattica sia il primo passo per la lotta contro la povertà.

In Italia, la stessa organizzazione si dedica all’istruzione dei bambini più fragili e all’inclusività nelle scuole di periferia. Presso l’Istituto Alda Merini, con il progetto Green School essa si affianca a docenti e studenti per intervenire sul deterioramento delle zone limitrofe, anche in senso sociale, con il green decor. Questo permette la riconsiderazione degli spazi attraverso la sostenibilità ambientale, un tema caro alla città di Milano.

Gli elementi floreali, tanto belli quanto diversi, sottolineano il valore e l’importanza dell’eterogeneità in quanto concetto fondamentale per lo scambio e il miglioramento: essi rappresentano “l’idea di dialogo multiculturale e coesione sociale” promossi dall’Istituto e da Project for People.

L’Istituto ha organizzato un Giardino della Poesia, di cui il murale è la porta d’ingresso: un’aula all’aperto che darà vita a una didattica esperienziale non appena i ragazzi potranno tornare a fare lezione in presenza.

Il ritratto di Alda Merini, dettaglio del murale
Il ritratto di Alda Merini, dettaglio del murale

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