Cultura “alta” promossa da Bourriaud, destinata ad una nicchia di fruitori, contro divulgazione popolare. Vince il populismo del nuovo sindaco Michaël Delafosse
“Il sindaco era contrario a questo progetto tout court. Quindi, qualsiasi spunto era buono per sollevare critiche. I problemi di budget sono solo una scusa“. Con queste icastiche parole Nicolas Bourriaud ha commentato la sua rimozione dalla carica di direttore dell’istituzione francese Montpellier Contemporain (MoCo), da lui fondata nel 2015. Che comprende La Panacée, l’Hôtel des Collections e l’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts. Cultura “alta”, destinata ad una nicchia di fruitori, contro divulgazione popolare. È questo il contrasto che porta spesso a frizioni fra politici e intellettuali, che poi si sviluppano in diverse direzioni (a qualcuno vengono in mente le vicende del Macro a Roma?).
Qui il consiglio di amministrazione ha seguito i desiderata del nuovo sindaco di Montpellier, Michaël Delafosse, insoddisfatto del numero di presenze e della situazione finanziaria del museo. E deciso a dirottare la programmazione all’avanguardia dell’istituzione in una direzione più populista. Ed è stato proprio Delafosse a suggerire il nome del successore di Bourriaud, Numa Hambursin, a capo del centro d’arte contemporanea e moderna di Cannes. Pronto a portare avanti un progetto di Street Art proposto dal sindaco, in contrasto con quello che ha definito l'”elitarismo” dall’attuale programmazione.
Per Bourriaud una nuova cacciata, dopo quella decretata senza motivi apparenti dal ministro della cultura Fleur Pellerin dall’École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi, da lui diretta dal 2011 fino al 2015. Inutilmente il celebre critico, animatore insieme a Jérôme Sans della stagione d’oro del Palais de Tokyo di Parigi, ha motivato lo scarso coinvolgimento del pubblico con le agitazioni dei gilet gialli e poi con le restrizioni causate dal Covid. L’amministrazione gli contestava anche il budget di circa 7 milioni di dollari assegnato al MoCo dal precedente sindaco della città, Philippe Saurel, e ritenuto esagerato.