Cosa succede quando una pittrice decide di ritrarre il ladro che ha trafugato due sue opere? Ma soprattutto, qual è il confine tra arte e morale? La pittrice e il ladro, film-documentario premiato al Sundance Film Festival, è su Arte in italiano.
Quando ha letto la notizia su un giornale, il regista Benjamin Ree (Oslo, 1989) vi ha trovato il potenziale per realizzare un buon cortometraggio. Ma poi ha iniziato a filmare, e le riprese sono andate avanti per oltre tre anni: così, l’idea si è tramutata in un film di 102 minuti, in cui non uno sembra di troppo. La pittrice e il ladro, premiato con il World Cinema Documentary Special Jury Award for Creative Storytelling al Sundance Film Festival 2020 e distribuito da Neon, è un documentario d’osservazione con una struttura narrativa impeccabile, straordinari colpi di scena, sequenze ricche di suspense. Una storia che tiene incollati allo schermo con la domanda che, spesso, conferma la riuscita di un film: “E ora? Cosa succederà?”.
Tutto ha inizio quando, in pieno giorno, due quadri della pittrice ceca Barbora Kysilkova vengono rubati da una galleria d’arte di Oslo. Ripresi dalle telecamere, i colpevoli sono presto arrestati. Ignote rimangono le cause del furto: le opere non hanno grande valore (l’autrice è pressoché sconosciuta), e sembrano quasi rubate en passant. Da questo fatto viene intrigata la stessa artista, che decide di imbarcarsi nella complicata conoscenza di uno dei due, il norvegese Karl Bertil Nordland, fino a fare di lui una vera e propria Musa personale.
Il film esplora allora nascita e sviluppo di un’amicizia (im)possibile, di certo improbabile: quella tra un uomo “sbandato”, drug addicted e avvezzo al crimine, e una pittrice iperrealista da sempre attratta dal lato oscuro della vita. Lui, vittima di un’infanzia infelice; lei, segnata da una relazione violenta: i due si fondono e confondono in nome dell’arte – ma dove finisce l’arte e dove inizia l’amicizia? Ma soprattutto, qual è il confine tra l’attrazione di un artista per un altro essere umano in quanto fonte di ispirazione (al punto di servirsi del suo dolore per alimentare la propria arte) e la morale? Se lo chiede anche Bertil, confessando alla camera che “Barbora mi chiede solo dei miei lati oscuri, il resto, gli anni in cui sono stato una brava persona, non le interessa”.
Il film documentario è disponibile su Arte in italiano fino al 27 aprile 2021.