Addio censura! Abolita dal Ministro Franceschini la censura cinematografica, istituita una commissione per la classificazione dei film
“Abolita la censura cinematografica, definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti”, il Ministro della cultura Dario Franceschini ha firmato un decreto che sopprime la censura e che istituisce la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura. La commissione avrà il compito di verificare la classificazione delle opere cinematografiche.
Quella della censura cinematografica in Italia è una storia complessa che molto dice del nostro Paese. Da Pier Paolo Pasolini a Luchino Visconti, sono stati numerosi i grandi registi che hanno visto le loro opere osteggiate, deturpate e oscurate dalla censura di Stato, avversi al Governo o alla Chiesa (a volte a entrambi). A causa di problemi censori, per esempio, Rocco e i suoi fratelli di Visconti è stato al centro di un processo lungo dieci anni. Accattone di Pasolini non ottenne il visto della censura e uscì in sala solo dopo esser stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, dove venne accolto con molto scalpore; è stato il primo film italiano a essere “etichettato” VM18.
L’Ufficio Centrale di Revisione è stato fondato nel 1913, ma prima ancora della sua esistevano delle norme di sorveglianza statale sugli spettacoli pubblici: è del 1910 l’iniziativa dell’Onoevole Vittorio Emanuele Orlando di introdurre il vincolo dell’autorizzazione prefettizia per le proiezioni in pubblico. Da allora, con varie riforme (e sotto diversi governi), la censura è stata protagonista della storia culturale italiana: sesso, politica, religione e violenza, tutto veniva normato attraverso l’occhio vigile dello Stato.
Con l’abolizione definitiva della censura non sarà più possibile vietare l’uscita in sala né imporre tagli o midifiche a nessun titolo. La Commissione per la classificazione è presieduta dal Presidente emerito del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, ed è composta da quarantanove componenti scelti tra esperti del settore cinema e di quello pedagogico-educativo in vista di una corretta tutela dei minori.