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Da un’altra prospettiva #16. L’importanza dell’allestimento nel mondo dell’arte: Ludovica Capobianco

68-18 da Shingallery a New York 68-18 da Shingallery a New York
Ludovica Capobianco
Ludovica Capobianco

“Da un’altra prospettiva”: il 7 febbraio dalla pagina instagram dell’exhibit designer Andrea Isola è nato un format che ha come focus l’allestimento analizzato da chi le mostre le crea, ci investe, le cura e le visita. Andrea ha intervistato 24 professionisti del mondo dell’arte tra direttori di fiere e musei, curatori, galleristi e giornalisti, rivolgendo a tutti la stessa domanda: “Sapresti indicarmi, tra le mostre che hai prodotto/curato/visitato quella in cui l’allestimento ha giocato un ruolo fondamentale e per quale motivo?” L’obbiettivo, come spiega Andrea, è quello di far emergere l’importanza che danno all’allestimento gli addetti al settore e sensibilizzare il pubblico su come il volto di una mostra possa cambiare a seconda delle scelte progettuali di allestimento che vengono fatte.

Il contributo #16 è di Ludovica Capobianco, curatrice ed art advisor indipendente che vive a New York. Dopo aver conseguito un master in art business alla Bocconi ha lavorato in gallerie a Milano e New York e in una compagnia di finanza per l’arte nella Grande Mela.

Ludovica ha deciso di raccontarci come, in una mostra da lei curata nel 2018, abbia dovuto trasformare la location in base al tema espositivo.

“Una delle mostre che mi ha divertito di più curare è stata 68-18 da Shingallery a New York. La galleria si trova nel Lower East side, e il tema della mostra era celebrare artisti che sono state figure di rilievo nel panorama artistico newyorkese tra il 1968 e il 2018. È stato un progetto molto interessante perché abbiamo coinvolto 48 artisti, e curato la mostra cercando di riprodurre l’atmosfera del Club 57, l’art club fondato da Keith Haring e Basquiat.

Abbiamo quindi trasformato il basement della galleria in un lounge, dipingendo i muri e curando la mostra con un’installazione in stile Salon. Lo spazio era connotato da elementi tipici dei basement newyorkesi come tubature a vista e colonne, che abbiamo incorporato nell’installazione delle opere. Sicuramente l’installazione e l’allestimento di una mostra sono tra le parti più interessanti e stimolanti per me quando sviluppo una mostra, specialmente lavorando a progetti dove il tema e lo spazio permettono un processo curatoriale creativo e inusuale. Dettagli come il colore dei muri, l’installare un lavoro in un contesto originale, e sfruttare al meglio gli elementi architettonici dello spazio fanno davvero la differenza sul risultato finale.

(Ludovica Capobianco)

68-18 da Shingallery a New York
68-18 da Shingallery a New York

ANDREA ISOLA:

Qui parliamo di coerenza.

Coerenza tra opere in mostra, location, tema curatoriale e progetto di allestimento.

E’ chiaro che si sia partiti da un’idea forte di base, quella di creare un certo tipo di esperienza per il visitatore e nulla sia stato lasciato al caso.

Ph: courtesy of Ludovica Capobianco

68-18 da Shingallery a New York
68-18 da Shingallery a New York

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