A partire dal 18 giugno, l’IAC Villeurbanne ospita una monografica di dimensioni inedite dedicata all’artista e cineasta tailandese Apichatpong Weerasethakul, Palma d’oro a Cannes nel 2010.
Nel 2010, Apichatpong Weerasethakul (Bangkok, 1970) si è aggiudicato la Palma d’oro a Cannes con Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti. Per la mostra Periphery of the night l’artista propone, occupando tutto lo spazio dell’IAC (Istituto d’Arte Contemporanea di Villeurbanne, comune limitrofo di Lione) un progetto che offre ai visitatori un’esperienza psichica e fisica tra proiezioni filmiche, dispositivi immersivi, creazioni luminose e dispostivi olografici.
In scena, una ventina di opere e 28 dispositivi di proiezione che combinano diverse tecniche in materia d’immagine (retro-proiezione, proiezione sospesa, ologramma), di suono e di luce. Tra le opere proposte, numerose nuove produzioni, tra cui una ancora in fase di riprese pensata appositamente per l’IAC. Quest’ultima riflette sui movimenti di mobilizzazione della gioventù contro il regime autoritario tailandese, che ha permesso alla Cina di costruire le dighe sul Mekong, prosciugando il fiume e privando la popolazione di cibo, acqua potabile e trasporti.
L’universo sviluppato da Apichatpong Weerasethakul è intimo e misterioso, percorso da favole polifoniche. Partendo dall’ordinario della quotidianità, l’artista vi fa filtrare dolcemente delle figure sovrannaturali, indagando gli abusi comunisti del passato e le realtà marginali trascurate della storia. Il cinema, concepito come un dispiegarsi dell’anima, diventa intermediario tra le diverse realtà, visibili e invisibili, temporali e spaziali che ci appaiono. Periphery of the night invita il corpo a fluttuare in uno spazio espositivo che diventa un cinema particolarissimo in cui il pubblico si fa personaggio, “come se potesse ricordare le vite precedenti”.
Informazioni
18 giugno – 31 ottobre 2021
IAC Villeurbanne, Rhône-Alpes, Francia