Gruppo simbolo della scena musicale anni ’70-’80, i Clash hanno conquistato il terreno quasi vergine del punk-reggae melodico, proclamati quali “l’unica band che conta”. La loro straordinaria storia, dalla nascita alla scioglimento, nel documentario di Arte in italiano.
Attivi soltanto un decennio, dal 1976 al 1986, i Clash sono stati pionieri di un genere musicale a cui, chiunque sia venuto dopo, ha dovuto guardare e confrontarsi. Ancora oggi la loro London Calling scuote gli animi dei rockettari, il loro stile è osannato dalla moda e la loro rabbia risuona nelle cuffie dagli adolescenti che si approcciano alla musica punk rock. Formatasi a Londra durante la prima ondata del punk britannico, la band era composta da Joe Strummer, Mick Jones, Paul Simonon e Nick Headon.
A distinguerli dalla massa, la loro eccezionale varietà musicale: nel loro repertorio trovano posto anche generi come il reggae, la dub, il rap o il rockabilly. Oltre a questo, erano sulla bocca di tutti per le loro esibizioni live particolarmente intense e per la straordinaria capacità di unire lirismo e rabbia politica; essi condividevano con il movimento punk le critiche al sistema, alla monarchia e alla borghesia inglese, ma rifiutavano le tendenze nichiliste dei colleghi Sex Pistols.