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Dal primo autoritratto alle ultime rose. Su Rai3, la mostra di Giacomo Balla a Roma

Giacomo Balla, Vortice di Giardino, 1926-1930, olio e tempera su tela, cm 130x130. Courtesy of Galleria Russo Giacomo Balla, Vortice di Giardino, 1926-1930, olio e tempera su tela, cm 130x130. Courtesy of Galleria Russo
Giacomo Balla, Pianticella delicata, 1937, olio su tavola. Courtesy of Galleria Russo
Giacomo Balla, Pianticella delicata, 1937, olio su tavola. Courtesy of Galleria Russo

Primo piano sulla mostra “Giacomo Balla. Dal primo autoritratto alle ultime rose”, aperta lo scorso 15 aprile alla Galleria Russo di Roma, nella puntata di Quante storie in onda venerdì 23 alle 12.45 su Rai3.

Il programma di attualità e cultura, in passato condotto da Corrado Augias e ora affidato a Giorgio Zanchini, fa il punto sul fenomeno del futurismo in occasione dei 150 anni dalla nascita del grande pittore torinese. E, come ogni venerdì, Augias è in studio per commentare “I fatti della settimana”, fra i quali, come evento culturale, l’apertura della mostra romana.

La Pazza, dipinto disperso fotografato nella casa di Balla in via Paisiello, 1908. Courtesy of Galleria Russo
La Pazza, dipinto disperso fotografato nella casa di Balla in via Paisiello, 1908. Courtesy of Galleria Russo

La troupe di Quante storie ha visitato la Galleria Russo, dove, dallo scorso 15 aprile, sono esposte più di settanta opere, fra quadri, progetti e bozzetti, oltre a numerose fotografie. Dagli inizi con il divisionismo, passando per il corpus ventennale del futurismo, fino alle “Ultime rose”, natura morta realizzata nel 1952, nell’esposizione della Galleria Russo è presente, in sintesi, tutto il percorso di Giacomo Balla (Torino 1871, Roma 1958). Con qualche “chicca” nascosta; come gli studi a matita de “La pazza” (1904), quadro scomparso, e la fotografia della famiglia Balla con quel dipinto sullo sfondo. O l’intenso “Autoritratto” (1894), realizzato da Balla sul retro della foto che lo ritrae a quattro anni. L’insieme del materiale in mostra proviene da collezioni private e da Casa Balla. L’appartamento situato in via Oslavia, nel quartiere Prati, che fu per trent’anni la residenza della famiglia fino alla morte dell’artista, aprirà al pubblico a fine maggio 2021 grazie ad un accordo fra gli eredi e il museo MAXXI di Roma.

Giacomo Balla, Vortice di Giardino, 1926-1930, olio e tempera su tela, cm 130x130. Courtesy of Galleria Russo
Giacomo Balla, Vortice di Giardino, 1926-1930, olio e tempera su tela, cm 130×130. Courtesy of Galleria Russo

Fra gli altri argomenti della settimana, commentati da Zanchini e Augias nel corso di Quante storie di venerdì 23, ci sono anche temi di politica estera come lo sciopero della fame di Aleksej Navalny, oppositore di Putin in Russia, e la condanna del poliziotto Derek Chauvin per l’omicidio di George Floyd. Durante la puntata, la scrittrice Dacia Maraini presenta Il libro delle case di Andrea Bajani, fra i dodici volumi in lizza per il Premio Strega 2021. Il programma di Rai3 può essere visto anche su Rai Play dopo la messa in onda. Mentre sul portale di Rai Cultura, a breve verrà pubblicata un’intervista video a Fabio Benzi, il curatore della mostra e del catalogo di Balla, in cui spiega i temi dell’esposizione romana.

Giacomo Balla, Autoritratto, 1894, retro. Courtesy of Galleria Russo
Giacomo Balla, Autoritratto, 1894, retro. Courtesy of Galleria Russo

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