Tra il 1977 e il 1997, il collezionista Thomas Walther ha girato il mondo raccogliendo le migliori stampe d’epoca degli esponenti della fotografia modernista e le opere di artisti meno noti, attivi prima della seconda guerra mondiale. Ad ospitare la prima europea di questo gioiello, acquisito dal MoMA nel 2001, è il MASI di Lugano, dal 25 aprile al 1° agosto 2021.
Alfred Stieglitz, Paul Strand, Walker Evans, Henri Cartier-Bresson, Brassai, André Kertész. E ancora, Tina Modotti, Berenice Abbott, Marianne Breslauer, Lotte Jabobi, accanto a capolavori della fotografia Bauhaus, del costruttivismo e del surrealismo. Sufficiente a comprendere il valore della collezione messa insieme da Thomas Walther nell’arco di un trentennio?
Di certo basta a puntare i riflettori sul MASI di Lugano, che ha l’onore e la responsabilità di ospitare la prima europea di questa straordinaria mostra organizzata dal MoMA di New York. A seguire il Museo d’arte della Svizzera italiana saranno, nell’autunno 2021 e nella primavera 2022, il Jeu de Paume di Parigi e CAMERA, a Torino. A firmarne la curatela sono Sarah Meister, curatrice del Dipartimento di Fotografia del MoMA, Quentin Bajac, direttore del Jeu de Paume, Parigi e Jane Pierce, assistente alla ricerca, Carl Jacobs Foundation del MoMA.
Attraverso 200 opere suddivise in sei categorie, l’esposizione dimostra come la prima metà del XX° secolo sia stata una fucina di sperimentazione fotografica; le potenzialità creative di un medium allora di recente invenzione sono infatti esplorate in lungo e in largo sia dai fotografi che dagli artisti figurativi europei e statunitensi. Di fatti, sono anni-clou per l’invenzione di tecniche e metodi che, ancora oggi, sono alla base di alcune macro-tendenze dell’arte fotografica.
Oltre alle immagini-icona firmate Paul Strand, August Sander o Edward Weston, uno spazio particolare è riservato alle donne, che ebbero un ruolo centrale nella prima fotografia moderna (e che dovettero sgomitare ben più dei colleghi uomini per veder riconosciuto il proprio talento). Tra queste figurano Berenice Abbott, Marianne Breslauer, Claude Cahun, Lore Feininger. O ancora, Florence Henri, Irene Hoffmann, Lotte Jacobi, Lee Miller, Tina Modotti, Germaine Krull. In mostra tra i capolavori della fotografia del Bauhaus figurano invece El Lissitzky, Lucia Moholy, László Moholy-Nagy. A rappresentare il costruttivismo sono Aleksandr Rodchenko e El Lissitzky, in dialogo con i surrealisti Man Ray, Maurice Tabard, Raoul Ubac.