Ad Augusta diventerà un memoriale Barca Nostra, il barcone dei migranti che l’artista svizzero Christoph Büchel espose alla Cinquantottesima Biennale di Venezia
Per mesi, anzi per oltre un anno, è rimasto parcheggiato nei cantieri dell’Arsenale. Abbandonato alla chiusura della mostra, nel novembre 2019, dopo esser già stato abbandonato a conclusione del suo originale “servizio”. A bordo della sconquassata nave morirono oltre ottocento migranti libici quando affondò nel Mediterraneo nel 2015. Parliamo di Barca Nostra, il barcone dei migranti che l’artista svizzero Christoph Büchel espose alla Cinquantottesima Biennale di Venezia. Scatenando sentimenti contrapposti, più indignati per la leggerezza dell’operazione, altamente mediatica, che non compiaciuti per l’eventuale opera di sensibilizzazione. Sia come sia, il relitto del peschereccio era stato prestato a Büchel dalla città siciliana di Augusta. Con l’intesa che sarebbe stato restituito a seguito della mostra.
Ma qui sono iniziati i problemi. Lo scafo era fortemente danneggiato, il che rendeva molto difficoltoso il suo spostamento. E malgrado le ripetute sollecitazioni della Biennale, i contrasti fra l’artista e la compagnia di navigazione incaricata del trasposto hanno fatto allungare i tempi. Ora però si è giunti alla svolta. E una chiatta manovrata da un rimorchiatore ha riconsegnata l’imbarcazione ad Augusta, approdo spesso scelto per l’arrivo dei migranti. Ora, una volta che la nave sarà sottoposta a manutenzione, diventerà un memoriale ai diritti umani, il “Giardino della Memoria”.