La Galleria 10 A.M. ART di Milano presenta la mostra Nelle pieghe della storia. Agostino Bonalumi, Sandro De Alexandris. Si tratta della prima occasione, dopo la retrospettiva tenutasi a Palazzo Reale nel 2018, per rivedere Bonalumi in mostra a Milano.
In principio c’è stato Lucio Fontana, poi sulla superficie della tela hanno operato, a stretto giro, Agostino Bonalumi ed Enrico Castellani. Siamo a ridosso del 1960 e, da qui in seguito, la faccenda inizia a farsi opaca. Possibile che il vasto campo d’indagine attorno alla superficie possa essersi già esaurito? Improbabile. Forse quel che è accaduto dopo è rimasto nascosto per anni nelle pieghe della storia, senza la sicurezza che qualcuno sarebbe andato a recuperarlo.
Sandro De Alexandris, ad esempio, è riuscito a riemergere. Il merito, di questi tempi, è da rintracciare dalle parti della Galleria 10 A.M. ART di Milano, che nella sua nuova mostra affianca la figura del pittore analitico a quella di Agostino Bonalumi. Nelle pieghe della storia. Agostino Bonalumi, Sandro De Alexandris espone infatti una selezione di opere degli anni Sessanta e Settanta che apre un dialogo inedito tra le ricerche dei due artisti.
A rendere rilevante l’appuntamento – dal 10 giugno al 30 settembre 2021 – concorrono diversi elementi. In primo luogo c’è ovviamente l’inedito confronto tra i due artisti, abilmente intessuto da Marco Meneguzzo, curatore dell’esposizione e dell’Archivio Agostino Bonalumi.
La ricerca di Sandro De Alexandris, comparata con quella di Agostino Bonalumi, dà conto plasticamente a questa possibilità, di come due artisti raramente messi a confronto o anche solo avvicinati, possano rivelare parentele linguistiche non così lontane. Nelle pieghe della storia, cioè, si può nascondere ancora qualcosa di non visto, di non rilevato, che storicamente apre nuove prospettive di interpretazione su esperienze comunemente considerate indipendenti le une dalle altre.
Le scenografiche estroflessioni di Bonalumi incontrano quindi la carta finemente piegata di De Alexandris. “Quella piega è una piega reale, un corrugamento geometricamente determinato sulla superficie, una modifica fisica su un campo concettuale, tradizionalmente legato alla rappresentazione, qual è la tela”. Dunque, esattamente come per Fontana, Bonalumi e Castellani, anche De Alexandris lavora sulla superficie del mezzo artistico elevandola a opera d’arte con intrinseco valore. Gillo Dorfles definì queste sperimentazioni pittura-oggetto, a sottolineare in una sola volta il doppio valore concettuali di queste opere.
Inoltre l’esposizione acquisisce importanza dal momento che si tratta della prima mostra milanese a coinvolgere Agostino Bonalumi dopo la grande retrospettiva di Palazzo Reale. Un nuovo ritorno a casa, dunque, per l’artista che ha fatto di Milano il centro delle sue ricerche astratte.