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Il Museo Etnografico del Friuli riparte con due mostre dedicate alla plastica

Nautilus simbolo di rinascita e positivita, siamo ancora in tempo per invertire la tendenza
Nautilus simbolo di rinascita e positivita, siamo ancora in tempo per invertire la tendenza

A Udine, il Museo Etnografico del Friuli propone due mostre apparentemente distanti l’una dall’altra: Plastica d’autore. L’ingresso del Design negli oggetti di vita quotidiana, a cura dell’associazione Anthropoi XXI A.P.S., e Plastic-ocene. L’antropizzazione del mare, a cura di Elisabetta Milan. Fino al 6 giugno 2021.

Una consente, infatti, di gettare uno sguardo sulla pervasiva presenza della plastica nella dimensione quotidiana della nostra vita, creando un rapporto che stimola interessanti riflessioni culturali ed identitarie con la tradizionale manifattura degli oggetti e degli utensili del Friuli. L’altra sollecita direttamente ciascuno di noi a riflettere ed agire, prima che sia troppo tardi, per ridurre l’inquinamento causato dalla plastica ed a gestire e proteggere, in modo consapevole, gli ecosistemi marini e costieri.

Plastica d’autore. L’ingresso del Design negli oggetti di vita quotidiana si inserisce all’interno del percorso museale permanente in un dialogo contaminante tra gli oggetti di ieri, esposti in Museo, e quelli prodotti negli ultimi 70 anni con questo elemento. Fino a non moltissimi anni fa i manufatti erano preziosi in quanto rari, pertanto riservati a pochi. Per tutti gli altri il mondo ruotava intorno al “fatto in casa”, quando il riciclaggio era la norma, la durata la più grande delle virtù. Poi sono arrivati gli strumenti prodotti in serie, accessibili ad un numero maggiore di consumatori grazie anche all’impiego del materiale più versatile ed economico di tutti i tempi: la plastica.

Strumenti di cucina Alessi

Quale sarà, però, il futuro dei polimeri? Oggi la plastica è ovunque: nelle case, nelle auto, nei vestiti, perfino nei dentifrici. Ne produciamo troppa, destinata in particolare agli oggetti monouso, e se abbandonata, inquina l’ambiente. è necessario quindi riconoscere quale plastica deve sopravvivere e quale deve, per un futuro migliore, scomparire dalla nostra esperienza quotidiana.

Su questo binario si muove la mostra d’arte contemporanea Plastic-ocene. L’antropizzazione del mare a cura di Elisabetta Milan, artista di terza generazione e guida snorkeling del WWF AMP di Miramare. L’intento è quello di far riflettere i visitatori sull’impatto negativo della plastica sull’ambiente e, soprattutto, sul mare grazie ad alcune grandi installazioni scenografiche – composte con plastiche monouso e materiali plastici raccolti sulle nostre spiagge – e ai pannelli informativi realizzati con il contributo scientifico di WWF AMP di Miramare.

Meduse aliene realizzate con materiale plastico riciclato e spiaggiato

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