Alla Fondazione Prada oltre 110 opere realizzate da più di 80 artisti, inquadrati in 10 sezioni, per raccontare la “rottura della pittura” secondo Peter Fischli
“Lo spettro che riappare continuamente per narrare la storia della fine della pittura è un problema fantasma? E in caso affermativo, i fantasmi possono essere reali?”. Sono questi gli interrogativi che hanno guidato l’artista Peter Fischli nell’ideazione della mostra Stop Painting, che si apre il 22 maggio – fino al 21 novembre – a Ca’ Corner della Regina, sede veneziana di Fondazione Prada. Un progetto che esplora una serie di momenti di rottura nella storia della pittura degli ultimi 150 anni, in relazione alla comparsa di nuovi fattori sociali e valori culturali.
“Un caleidoscopio di gesti ripudiati”: così Fischli definisce il suo progetto espositivo, che proietta su una dimensione quasi storica il suo personale immaginario legato alla pittura. Illustrandolo con l’esposizione di oltre 110 opere realizzate da più di 80 artisti, inquadrati in 10 sezioni. Introdotte da un’opera site-specific di Fischli, un modello in scala ridotta dell’intero progetto, definita dall’artista come “una scultura di una mostra di pittura”.
Rifiuto e reinvenzione della pittura
L’excursus dell’artista-curatore identifica cinque rotture radicali causate da cambiamenti tecnologici e sociali, che corrispondono a mutamenti di paradigma nell’arte attraverso il rifiuto e la reinvenzione della pittura. Al piano nobile di Ca’ Corner della Regina si dipana l’esposizione, in un percorso che segue un approccio personale a volte quasi schizofrenico, evitando di presentare i lavori secondo un semplice ordine cronologico. Ne risulta un palinsesto affascinante e denso di contenuti, che certamente meritano un approfondimento che ora non vi proponiamo in questa sede.
Qualche nome, per dare la dimensione della ricerca condotta da Fischli e del suo approccio alla materia. Sorprendono un po’ i diversi dipinti realisti di Kurt Schwitters, che fanno da pendant all’ironico simbolismo di Honoré Daumier. Per poi incontrare Francis Picabia, Marcel Duchamp, Daniel Buren, Alberto Burri, Niki de Saint Phalle. E un curioso Lucio Fontana concettuale, Piero Manzoni, Pino Pascali, Robert Rauschenberg, Gerhard Richter, Andy Warhol. Ecco una prima galleria di immagini…