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Misfits: la ricerca formale e concettuale di Nairy Baghramian alla GAM di Milano 

Nairy Baghramian, Jumbled Alphabet, 2021 Courtesy the artist and Marian Goodman Gallery, New York/London/Paris and Kurimanzutto, Mexico City/New York Photo: Nick Ash

Una rigorosa ricerca formale e concettuale che esplora la relazione tra architettura, oggetto e corpo umano. A Milano, la Galleria d’Arte Moderna ospita la prima personale di Nairy Baghramian in un’istituzione italiana, promossa da Fondazione Furla. Fino al 26 settembre 2021.

Misfits è il nuovo progetto espositivo del ciclo Furla Series, il programma di mostre promosso da Fondazione Furla e realizzato in collaborazione con i più importanti musei italiani. La mostra, a cura di Bruna Roccasalva, riassume alcuni degli elementi costitutivi del lavoro di Nairy Baghramian (Esfahan, 1971) : dall’interesse ad attraversare e ripensare il confine tra interno e esterno, all’analisi del rapporto che lega l’oggetto estetico e la cornice istituzionale che lo ospita.

Nairy Baghramian porta avanti da due decenni una rigorosa ricerca formale e concettuale che esplora la relazione tra architettura, oggetto e corpo umano. La sua riflessione sul potenziale politico della forma scultorea sostiene anche l’importanza della fisicità dell’opera, capace di incarnare idee e presupposti teorici attraverso le proprie specificità formali, materiali ed espositive. 

“Norwegian Rose” marble block, Henraux Headquarters, Querceta di Seravezza, Italy Courtesy Fondazione Henraux. Photo: Nicola Gnesi

Per Baghramian ogni opera d’arte, pur nella sua sostanziale autonomia, è sempre legata al tempo, al luogo e al tessuto politico-sociale in cui è inserita. L’idea di Misfits nasce dallo specifico contesto urbano in cui si trova la GAM, un giardino il cui accesso agli adulti è consentito solo se accompagnati da bambini. Ibridando una riflessione sul gioco come dispositivo educativo con l’interesse a intervenire sugli spazi che segnano un confine, l’artista ha ideato una serie di sculture di grandi dimensioni realizzate in marmo, fusioni in alluminio dipinto e legno, formalmente concepite per abitare sia lo spazio interno sia quello esterno al museo.

Le forme scomposte di queste sculture, che ricordano la struttura tipica di certi oggetti ludici basati sull’incastro di forme geometriche, diventano il punto di partenza per interrogarsi su come delusione, inadeguatezza e fallimento non solo sono parte della formazione di ogni individuo, ma possono avere anche una autonoma ragion d’essere come manifestazioni formali.

Privileged Points by Nairy Baghramian, Minneapolis Sculpture Garden, 2018 Photo by Paul Schmelzer for Walker Art Center, Minneapolis

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