L’approccio etico che è un carattere fondante nell’arte di Virginia Zanetti emerge nell’ampia mostra ospitata a Bologna da Palazzo d’Accursio
“È necessario credere nella potenzialità di ogni persona. La trasformazione dipende dalla determinazione interiore, cioè da quell’accrescimento della condizione vitale che è in grado di dare forza a noi e di ispirare gli altri verso un miglioramento, armonico, della società“. Emerge chiaramente dalle sue stesse parole, l’approccio etico che è un carattere fondante nell’arte di Virginia Zanetti. Noto ai tanti che conoscono la sua opera – o sarebbe meglio dire un vero strutturato percorso creativo – I Pilastri della Terra. Che ora diventa elemento generativo per lo sviluppo della mostra personale Be a Poem, visibile fino al 6 giugno a Palazzo d’Accursio, a Bologna.
Un titolo che deriva dalla serie più recente realizzata dall’artista, e che si riferisce “alla possibilità di ogni individuo di agire in modo creativo e incisivo nella trasformazione della società”. E diventa un’occasione per presentare al pubblico progetti passati e inediti, tra loro correlati nella creazione di un discorso comune. Le serie in mostra sono appunto Be a Poem (Villa Romana, Firenze, 2020), Para onde estamos indo? (Magic Carpet, Lisbona, Portogallo, 2019), Abissi (Manifesta 12, Palermo, 2018; Istituto Italiano di Cultura, Zurigo, 2019), e ovviamente la citata I Pilastri della Terra (luoghi vari, 2016 – in corso).
Curata da Matteo Innocenti e parte del programma ART CITY Bologna 2021, la mostra di Virginia Zanetti si interroga sul rapporto tra responsabilità individuale e avvenire storico, in riferimento alla contemporaneità. “Considerando come elemento fondamentale per ogni cambiamento proprio ‘l’essere poesia’, cioè la scelta di agire in modo personale e creativo”. Chi volesse farne esperienza personale ha ancora due giorni: noi intanto la documentiamo con una galleria di immagini…
https://www.virginia-zanetti.com/