Ritrovamenti, collezioni storiche, opere inedite, atmosfere esotiche e orientali. Su questi presupposti si dipana il catalogo dell’asta di Dipinti e Sculture del XIX e XX Secolo, che Il Ponte Casa d’Aste ha in programma a Palazzo Crivelli il 16 giugno.
É tanto raro quanto prezioso il catalogo che Il Ponte si accinge a presentare in asta. Simbolo dell’evento è Luigi XIV e Mademoiselle de La Vallère di Francesco Hayez. L’opera, esposta a Brera nel 1838, era considerata perduta. Un ritrovamento la cui importanza e straordinarietà si racconta da sé. Una vicenda tragica, almeno fino ad ora, che rispecchiava la tragedia del Re Sole e l’amante Louise de La Vallière. Dei sei figli che ebbero, solo due sopravvissero all’infanzia.
Significativo l’Autoritratto di Achille Funi. Risalente al 1908, il dipinto rappresenta il primo documento pittorico noto dell’artista ferrarese, all’epoca diciottenne. Una raffigurazione ambigua dove l’artista posa accanto a quel che appare come un busto scultoreo.
Curiosa la presenza dell’opera cromaticamente esplosiva del russo Filipp Andreevič Maljavin, dedicata alla Galleria Bardi di Milano e realizzata durante un suo tour in Italia. A Milano fa riferimento anche il gruppo di tele ritrovate di Luigi Zago, tutte antecedenti al bombardamento subìto nello studio milanese del 1943, prima della partenza definitiva per l’Argentina.
Il fascino esotico immortalato dagli artisti-esploratori del periodo, con una specifica attenzione all’Oriente, trova esaltazione in Alberto Pasini, nel gruppo di acquerelli di Amedeo Preziosi dai toni vivaci e protesi a raccontare i costumi di Istanbul, nella grande tela andina di Angel Della Valle e nella Danseuse nue di Emile Bernard, rara e museale, realizzata durante il periodo egiziano del 1894.
La più ampia panoramica di Ottocento italiano è rappresentato dalla raccolta di capolavori provenienti dalla Collezione Bernasconi: Mosé Bianchi, Ettore Tito, Pompeo Mariani, Francesco Paolo Michetti, Luigi Chialiva, Luigi Rossi, Giorgio Belloni, Gerolamo Induno, Eugenio Gignous.
Un catalogo composito e ricco di oltre 300 opere, tra cui figura anche un nucleo di lavori di Pellizza da Volpedo e una piccola selezione, ma estremamente accurata, di lotti il cui ricavato sarà devoluto all’Istituto Mario Negri di Milano.