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Bollicine non convenzionali. L’umorismo colto di David Shrigley per lo champagne di Ruinart

DAVID SHRIGLEY_ARTWORKS_DRAWINGS_RUINART_2020

“Quando si fa arte sul tema della produzione dello Champagne bisogna visitare diverse volte la regione, le crayères, i vigneti e gli impianti di produzione. Bisogna fare domande alle persone che lavorano lì e ascoltare attentamente ciò che dicono. E, soprattutto, bisogna bere dello champagne”

David Shrigley.

Come vuole tradizione, Maison Ruinart accoglie un artista internazionale nella sua “casa” a Reims per condividere la sua visione della Maison. Quest’anno l’artista coinvolto è il grande David Shrigley, maestro dello stile caustico celebre per rielaborare la contemporaneità attraverso un’ironia senza eguali, con un umorismo eccentrico e senza compromessi.

L’artista britannico ha donato la propria interpretazione unica della Maison Ruinart, con una serie di 36 disegni e gouaches, tre neon, due ceramiche e una porta. Titolo? Unconventional Bubbles. Obiettivo? Cogliere il mondo dietro le quinte della produzione dello champagne, comprendere l’intero sistema di produzione attraverso l’indagine e la pratica artistica.

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Bollicine non convenzionali, esperite prestando attenzione a ogni espressione e gesto colto durante le sue passeggiate tra le vigne e le cantine della regione dello Champagne. Le sue opere riportano con curiosità i rituali e le usanze di coloro che lavorano sul campo, così come degli enologi e degli altri collaboratori che danno vita agli champagne di Ruinart. Attraverso i suoi disegni, neon e sculture, David Shrigley offre un viaggio che è allo stesso tempo accogliente e singolare, in grado di suscitare conversazioni sorprendenti sulla natura e sul processo di vinificazione.

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Questi disegni di David Shrigley mostrano la sua interpretazione delle diverse fasi del processo di produzione della Maison Ruinart e dei problemi di carattere ambientale.

“Per questo progetto, ho realizzato un centinaio di disegni basati sulle mie esperienze in Maison Ruinart. In realtà, ero consapevole che ne sarebbero stati utilizzati meno di un terzo, che due su tre sarebbero stati scartati. Tuttavia, è questo il modo in cui lavoro di solito, se voglio 30 disegni, devo farne 90, a volte anche di più.”

David Shrigley.

Il mondo sotterraneo delle crayères ha ammaliato l’artista. Quei labirinti artificiali che risalgono a secoli fa utilizzati come cave di gesso, rifugi e luoghi di produzione e di invecchiamento per le bottiglie della Maison Ruinart. L’artista ha voluto lasciare diverse tracce in queste cantine. Il lascito di questi messaggi si rivolge ai visitatori di passaggio e agli uomini e alle donne che lavorano lì tutti i giorni. Questi messaggi si mescolano con testimonianze visive preesistenti, lasciate nel tempo da altri anonimi.

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David Shrigley utilizza diversi mezzi di espressione artistica, come affermazioni inequivocabilmente divertenti fatte con il neon che richiamano il processo invisibile della fermentazione, o la poesia delle ceramiche monumentali che catturano il profumo delle crayères, dove invecchiano le bottiglie di champagne Ruinart. Il visitatore interagisce con queste installazioni, ponendosi domande sulla differenza percettiva esistente tra il placido contenitore e il contenuto dal carattere evocativo. Per ogni bottiglia condivide la sua visione della Maison Ruinart rivelandone le storie, creando un collegamento tra le persone che partecipano al processo di produzione dello champagne e quelle a cui piace consumarlo in tutto il mondo.

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