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Da Goya a Batoni e Boucher. L’Accademia di Carrara sotto la direzione di Cybei: la mostra per i 250 anni

Laurent P ê cheux (Lione, 1729 – Torino, 1821), Achille, Briseide e Agamennone, olio su tela, cm 110x135, Torino , Collezione Guido Monero
Sebastiano Ricci (Belluno 1659-Venezia 1734),Impresa di Alessandro Farnese(atto di resa di una città?),olio su tela, cm 47,5x
63,5(con cornice, 72×85), Pienza, collezione privata

Più di cinquanta dipinti di grandi artisti italiani e internazionali, molti dei quali inediti esposti per la prima volta, raccontano l’universo artistico all’apertura dell’Accademia di Carrara durante gli anni del suo primo direttore Giovanni Antonio Cybei. A partire dall’11 giugno presso il Museo CARMI di Villa Fabbricotti, a Carrara.

Scultore, abate, praticante di pittura e primo Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, Giovanni Antonio Cybei (Carrara 1706 –1784) fece gran tesoro delle suggestioni pittoriche avute nei suoi viaggi, che questa mostra vuole ricreare. Il Cybei fra i personaggi meno noti del Settecento artistico italiano, fu una delle personalità più interessanti, come dimostrano le sue opere destinate ai più importanti luoghi d’arte d’Europa: dalla Basilica di San Pietro alla Reggia di Venaria, dall’Ermitage di San Pietroburgo con il ritratto di Caterina II di Russia, al Victoria & Albert Museum di Londra con quello del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena.

In occasione delle celebrazioni dei 250 anni dell’Accademia–che aprì i suoi corsi nella primavera del 1770 –all’artista, e all’universo di relazioni e influenzeche ebbe nel corso della sua non breve vita, è dedicata la mostra GOYA BOUCHER RICCI BATONI e i maestri del ‘700 nelle città del Cybei, a cura di Marco Ciampolini, dall’11 giugno al 10 ottobre 2021 al Museo CARMI di Villa Fabbricotti a Carrara, spazio dedicato alla valorizzazione della storia cittadina attraverso l’arte e gli artisti che vi hanno abitato e operato.

Laurent Pêcheux (Lione,1729–Torino, 1821), Achille, Briseide e Agamennone, olio su tela, cm 110×135, Torino, Collezione Guido Monero

Più di cinquanta dipinti, riuniti per dare una rappresentazione completa dei generiartistici della pittura nel Settecento, dagli episodi storici a quelli religiosi, dall’allegoria alla mitologia, dal ritratto alla scena di genere, dalla veduta al capriccio. Opere spesso sconosciute, dimenticate o difficilmente accessibili: 16 inedite, 7 mai studiate in sede scientifica, 10 esposte per la prima volta e 4 provenienti da enti pubblici o istituzioni museali poco note.

L’esposizione, in contemporanea e in contiguità con la grande mostra dedicata alle sculture di Cybei, illustra il clima artistico di un’epoca in cui gli artisti si muovevano tra il Ducato di Modena, di cui faceva parte ilPrincipato di Carrara, e il resto d’Italia, da Roma a Torino, da Pisa a Napoli, tutti luoghi frequentati dallo scultore.

Violante Beatrice Siries (Firenze, 1709–1783), Tre dame in giardino, olio su tela, cm 148×110, Firenze, Chiara Esposito

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