A partire dal 1° luglio, il MUDEC presenta l’ultimo progetto di Luisa Menazzi Moretti: IO SONO/I AM: venti ritratti fotografici di rifugiati e richiedenti asilo.
In armonia con il ricco programma proposto dal format “Milano città mondo #05 La Città delle Donne”, il MUDEC presenta l’ultimo progetto di Luisa Menazzi Moretti: IO SONO/I AM, mostra fotografica realizzata grazie alla collaborazione con FOQUS – Fondazione Quartieri Spagnoli.
In scena presso lo Spazio delle culture Khaled al-Asaad del MUDEC, la mostra è composta da venti ritratti fotografici, di grandi dimensioni, di rifugiati e richiedenti asilo, ai quali l’autrice ha voluto affiancare un “libro-didascalia”, un volume dalle pagine non scritte, con un titolo e una fotografia di copertina dedicata a ogni protagonista. Luisa Menazzi Moretti ha raccolto anche i racconti delle storie di ognuno di loro, esposti alla fine della galleria fotografica.
Il lavoro, realizzato durante la prima metà del 2017, ha coinvolto migranti accolti in Basilicata che provengono da sedici nazioni diverse: Afghanistan, Pakistan, Siria, Nepal, Gambia, Nigeria, Senegal, Egitto, Congo, Mali, Costa d’Avorio, Eritrea ed Etiopia.
In virtù di una rigorosa compostezza formale, le 20 fotografie che compongono la mostra, esposte in sequenza, una di seguito all’altra, costituiscono una vera e propria galleria di ritratti simile a quelle che un tempo usavano nelle famiglie aristocratiche o della grande borghesia. Tuttavia, qui i soggetti non sono antichi avi, progenitori o iniziatori di dinastie, ma uomini e donne comuni in fuga dalle loro terre di origine a seguito delle drammatiche condizioni in cui versano attualmente. Persone che, nel loro obbligato migrare, attraversano altre terre e altri paesi, divenendone cittadini, talvolta solo temporanei ed effimeri. Una galleria di storie, più che di volti: narrazioni che si arricchiscono ogni giorno di una pagina nuova, molto spesso drammatica, che l’autrice sintetizza nell’idea di affiancare a ciascun ritratto un libro dalle pagine bianche, non ancora scritte, volto a suggerire l’importanza di ogni racconto orale che l’autrice ha ascoltato e registrato, ognuno diverso, tragico, denso, ognuno possibile trama di un libro.