Nel 2002, per quattro mesi, David Hockney ha raggiunto ogni mattina lo studio di Lucien Freud per farsi ritrarre lui. L’opera in questione, grazie a Sotheby’s, passerà per la prima volta all’incanto nell’asta British Art Evening Sale: Modern/Contemporary, prevista per il 29 giugno 2021 a Londra.
Era l’estate del 2002 quando due giganti dell’arte britannica diedero vita a un incontro del tutto eccezionale. Il primo è Lucien Freud, in veste di pittore, il secondo è David Hockney, negli inusuali panni del modello. L’occasione arriva dopo anni di amicizia fra i due, culminati nelle centinaia di ore necessarie affinché il ritratto assumesse gli esatti contorni che gli artisti avevano in mente. Per questo il dipinto è oggi testimonianza unica del rapporto, umano e professionale, che ha legato Freud a Hockney.
L’opera risale al periodo culminante della carriera di Freud, che lo ha realizzato in seguito alla grande mostra che aveva tenuto alla Tate Britain. Nessuno, prima del 2012, quando la National Portrait Gallery lo ha esposto, ha potuto vedere il ritratto. Mai, prima di adesso, il dipinto è passato in asta. A occuparsi del suo primo incanto è Sotheby’s, che nella British Art Evening Sale: Modern/Contemporary, prevista per il 29 giugno 2021 a Londra, lo propone alla stima di of £8,000,000-12,000,000.
I due si erano conosciuti nel 1962 e al momento del ritratto Freud aveva 80 anni e Hockney 60. Il primo era considerato il più grande pittore britannico vivente, il secondo uno dei pittori più influenti del XX secolo.
Ogni giorno, durante i quattro mesi che durò il lavoro, Hockney attraversava Holland Park fino a raggiungere l’appartamento di Freud: “A volte arrivavo in anticipo e lui per non essere da meno saliva gli scalini a due a due. Non ha mai voluto essere visto come non attivo“. Hockney giungeva quindi intorno alle 8.30 e le sedute iniziavano con una tazza di tè preparata da Freud su una stufa. “Mi piaceva quel vecchio stile bohemien. I piatti sporchi di fagioli dalla notte precedente, o dalla scorsa settimana, mi riportavano ai giorni da studente. Una sensazione molto bella, soprattutto dopo tutti quei pulitissimi loft di New York. Gli ho detto che per definizione non si può essere bohemien senza fumare. Così mi ha lasciato fumare – “Non dirlo a Kate Moss” è stata la sua unica richiesta”.
Il ritratto di Hockney è stato infatti l’ultimo di una serie di personaggi e soggetti illustri che Freud raffigurato negli anni prima, dalla regina Elisabetta II a Kate Moss. Il ritratto mostra il viso di Hockney da vicino, pensieroso, e lascia trasparire il calore e la curiosità con cui sbircia da sopra gli occhiali rotondi.
L’interesse di Freud per la ritrattistica era principalmente limitato a chi gli era più vicino. Che si tratti di autoritratti o ritratti di amici, amanti, criminali, membri dell’aristocrazia o altri artisti, Freud si concentrò solo sulle figure più significative della sua vita quotidiana. E, all’interno dell’intera sua produzione, solo una piccola percentuale di opere ha titoli identificativi del soggetto ritratto. Risulta dunque significativo che il ritratto di Hockney sia esplicitamente nominato da Freud con il nome dell’amico-collega.