Luca, è uscito direttamente in streaming su Disney+ il nuovo film Pixar, un’avventura dai sapori vacanzieri sotto il sole della Liguria
Disney Pixar ormai è una garanzia di qualità, da Toy Story in poi (era il 1995) i due colossi hanno letteralmente fatto la storia dell’animazione contemporanea. Monsters & Co, Gli Incredibili, Ratatouille, WALL•E, Up: tutti film che hanno segnato un’epoca, distinguendosi, oltre che per gli aspetti tecnici (all’avanguardia), per le idee, brillanti, originali, che sembravano non avere mai fine. La qualità ha continuato a non mancare, le idee invece sono diventate un argomento più difficoltoso. Hanno iniziato a comparire i sequel (alcuni riusciti, altri meno), e l’asticella della complessità ad alzarsi sempre di più: con Inside Out Pixar era riuscita a creare un modello narrativo di raro equilibrio, stratificato con molteplici livelli di lettura, investendo così target sempre più ampi. Con il più recente Soul il tentativo è stato replicato, ma con meno successo, dando vita a una storia troppo filosofica, con molto cervello e poca anima. L’equilibrio è un miracolo.
Questo Luca, diretto da Enrico Casarosa, tenta di abbracciare un’altra via, quella semplicità, percorsa anche da altri progetti Pixar come Onward – Oltre la magia, dando più spazio a temi letterari più tradizionali e suggestioni rassicuranti, spingendosi nei territori del già visto.
Luca Paguro è un mostro marino, vive al largo della costa ligure sotto il controllo della famiglia che lo mette costantemente in guardia sui pericolo del mondo là fuori. Ma, come ogni ragazzino (marino o no), Luca sogna di esplorare il mondo, di scoprire quello che si nasconde al di là della superficie: ha sete di conoscenza, ma ancora non lo sa. A tentarlo, in un viaggio alla scoperta della terra umana, c’è Alberto Scorfano, che, come un moderno Lucignolo, lo trascina in un’avventura che cambierà le loro vite per sempre. Con Giulia, figlia di un burbero pescatore nemico giurato dei mostri marini, Luca e Alberto (in incognito: sulla terra ferma, all’asciutto, acquistano sembianze umane) formano una squadra di “sfigati” che terrà testa al bullo del paese.
Un’Italia da cartolina, sullo sfondo delle Cinque Terre, raccontata con gli stereotipi e i cliché che l’hanno resa famosa in tutto il mondo (la Vespa, la pasta, Mastroianni, Mina e Gianni Morandi – nemmeno lo sforzo di una canzone originale); la creatura fantastica che diventa simbolo di diversità, l’amicizia come motore per sconfiggere la paura (di noi stessi e degli altri), il coming of age come percorso per trovare il proprio posto nel mondo. Questo Luca è un film deliziosetto™, vorrete bene tutti i suoi protagonisti, che vi strapperanno una risata e qualche lacrima di commozione al momento giusto, manca però di vere idee, di slanci e di inventiva. È un racconto che funziona, ma che gioca (troppo) sul sicuro, con un potente armamentario di tòpoi rodatisismi, senza nemmeno tentare una deviazione, un salto nel vuoto. Chissà se anche il pubblico messicano si è sentito così guardando Coco.