La GaMeC presenta Atem, Lehm “Fiato, Argilla”, un viaggio all’insegna dell’investigazione del colore condotto da Daiga Grantina. La personale dell’artista lettone sarà visitabile fino al 29 agosto 2021 presso lo Spazio Zero della GaMeC di Bergamo.
L’artista lettone Daiga Grantina (1985) torna in Italia dopo la partecipazione alla 58° Biennale di Venezia (2019) con una personale di livello, la prima in un’istituzione italiana. Un progetto che la vede dialogare con una dimensione più intima e contenuta rispetto alle grandi installazioni ambientali che è solita realizzare. Questo passo è accompagnato anche da un cambiamento per quanto riguarda la palette dei colori: dai rosa, i rossi e gli arancioni accesi, l’artista si sofferma ora a riflettere sui blu e i verdi brillanti.
In effetti, è proprio dall’osservazione del colore che nascono le entità scultoree pensate appositamente per lo Spazio Zero di GaMeC. Questi concetti spaziali site-specific prendono vita grazie all’eterogeneità dei medium utilizzati e all’accostamento di colori vibranti che invitano l’osservatore a indagare con la propria soggettività il mistero del colore e delle sfumature.
L’occhio umano infatti, grazie a un meccanismo immediato e involontario compiuto dal cervello, non riesce a distinguere i colori quando questi partecipano insieme nella definizione formale di un soggetto ma anzi, in qualche modo li tramuta in un’unità. Grantina si è quindi chiesta se sia possibile scomporre il colore -e in che modo- non tanto per dividerlo bensì per comprenderne meglio le dinamiche e per offrire al pubblico una sensazione tattile, oltre che visiva, di colore.
Le opere si stagliano nello spazio come una costellazione, sobbalzando da un livello ad un altro esattamente come fa il nostro respiro. Il ritmo è scandito da un murale dal tratto leggero e dalle forme quadrate che silenziosamente offre al visitatore la chiave di lettura di questo piccolo cosmo.
La mostra, curata da Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni, riprende il titolo da un verso della poesia di Paul Celan In der Luft, da bleibtdeine Wurzel (in aria, lì resta la tua radice) che enuncia l’ideale stesso dell’autore secondo il quale il respiro è parte integrante della materia e delle forme naturali. Allo stesso modo le opere di Grantina si avvicinano alla poetica di Celan essendo pensate per prendere vita grazie all’incontro con il pubblico che, con il proprio fiato, accende la materia e la muove entrando in sinergia con essa.