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Costruire la memoria. Intervista a Lello Lopez

Lello Lopez, Memorie, installazione site specific, Stanza 121, media mix, Art Hotel Gran Paradiso, Sorrento, 2016, courtesy AHGP Lello Lopez, Memorie, installazione site specific, Stanza 121, media mix, Art Hotel Gran Paradiso, Sorrento, 2016, courtesy AHGP
Lello Lopez, Memorie, installazione site specific, Stanza 121, media mix, Art Hotel Gran Paradiso, Sorrento, 2016, courtesy AHGP
Lello Lopez, Memorie, installazione site specific, Stanza 121, media mix, Art Hotel Gran Paradiso, Sorrento, 2016, courtesy AHGP

L’artista napoletano racconta il suo intervento nella Stanza 121 dell’Art Hotel Gran Paradiso di Sorrento

Cosa sia la memoria e come essa intervenga nelle dinamiche della percezione umana, soggettiva e corale dei processi esistenziali, non è semplice da definire in maniera sintetica. Ciò che è certo, tuttavia, è che ogni narrazione legata alla sovrapposizione esperienziale di ricordi ed accadimenti definisce un percorso segnato da una fitta trama, tessuta dal tempo e dal suo ordine. In tal senso, il fare artistico, unito alla prospettiva di significazione del reale è quanto sostanzia un “deposito di senso” od una costruzione di polifonia mnemonica che risiede nell’osservazione e nella proiezione tra conscio ed inconscio attraverso le dinamiche dell’universo mondano.

Ed in tale universo, l’artista partenopeo Lello Lopez, ha costruito, negli anni, una sorta di proprio alveo, in cui storia ideale e storia reale si confrontano, dialogando per completarsi, in un certo qual modo, ove persino la storia dei sensi, dell’uomo e del suo rapporto con l’ambiente produce un senso riconoscibile nella “fruizione della vita attraverso la vita”. La memoria, d’altronde, è protagonista del progetto realizzato per l’Art Hotel Gran Paradiso di Mario Colonna, in quel di Sorrento, dove la Stanza 121 – come ogni altra suite dell’albergo – è frutto della restituzione di una esecuzione site specific di un artista del contemporaneo, italiano e straniero.

La Stanza 121 accoglie Memorie, molteplice raccolta di lavori che offre una sorta piccolo taccuino visivo della ricerca di Lopez, inscenando una sorta di apparato effimero mnestico, in cui la sovrapposizione di ricordi personali e ricordi condivisi genera una immaginifica commutazione che si espande nello spazio della suite, luogo di passaggio per antonomasia e, in questo caso, affacciato meravigliosamente sul Golfo di Sorrento. Fotografie ed antiche cartoline della città di Sorrento, in cui il bianco e nero e il seppia lasciano posto al colore, mostrano, nel felice allestimento che Lopez ha scelto, gemmano una costruzione che affida all’oggetto il valore di sostanziazione del tempo passato, lo sguardo su ciò che fu e che, oggi, trova nuova identità nello sguardo dell’altro da sé.

 

Lello Lopez, Memorie, installazione site specific, Stanza 121, media mix, Art Hotel Gran Paradiso, Sorrento, 2016, courtesy AHGP
Lello Lopez, Memorie, installazione site specific, Stanza 121, media mix, Art Hotel Gran Paradiso, Sorrento, 2016, courtesy AHGP

Accanto all’installazione fotografica, nella sua duplice veste – tale da rimandare ad uno svelamento intimo e dall’allure domestica, quasi di ritrovamento – la costruzione scenica è composta anche dalla riproduzione grafica di un mosaico di riggiole – le antiche maioliche tradizionali napoletane – che rimandano a luoghi cari e vissuti da Lello Lopez che, nella Stanza 121 restituisce un senso di frammento autobiografico dell’artista, con la volontà di condividerne con gli ospiti, il senso più profondo; ultimo elemento che compone Memorie è dato da tre elementi in bianco e nero raffiguranti i tipici limoni sorrentini, cui in tridimensione l’artista aveva aggiunto dei limoni in plastica ornati da foglia oro… oggetti, questi ultimi, talmente divenuti incontro intimo del viaggio della memoria di qualche ospite da esser finiti nelle valigie e portati via.

ArtsLife ha incontrato l’artista Lello Lopez, insieme con il gallerista Giuseppe Compare e il proprietario dell’Art Hotel Gran Paradiso Mario Colonna e la Stanza 121 ha incontrato nuove sensibilità, nuovi sguardi, offrendo al futuro una nuove memoria condivisa.

Lello, la tua ricerca si articola seguendo un complesso corpus di riferimenti, filosofici, concettuali ed estetici che potremmo sintetizzare in una tensione verso l’equilibrio tra eteronomia ed autonomia. In che modo tale indagine si formalizza in maniera simbolica?
…diverse opere sono il “deposito” della percezione del ricordo che è legame e senso della storia. Gli elementi che le compongono si rinviano tra loro in un gioco di significati e assonanze, senza trascurare la possibilità dell’equivoco e dell’irrazionalità, tendente alla ricerca del significato originario: avvicinandosi a questo senza mai trovarlo.

Il ruolo affidato al reale, alla realtà ed alla loro percezione, talvolta sinestetica, talaltra immaginifica, è protagonista delle tua narrazione che, si appiglia all’hic et nunc ma anche alle esperienze del passato. Il tuo lavoro è un processo che affida alla sovrapposizione ideale la formalizzazione oggettiva. In che modo avviene tale dinamica?
… penso all’agire artistico come una riflessione extrametodica del reale espresso attraverso la libertà dei medium che agevoli la comprensione dell’azione comunicativa. La comunicazione stessa, che ne permette la comprensione, può essere oggetto di riflessione. Questa analisi può influenzare la scelta espressiva via via che si definisce il progetto, per cui qualsivoglia modus operandi è coerente se rivolto alla verifica dell’idea originaria. L’installazione ne è il test principale: la comunicazione è più efficace e colui che guarda può orientarsi in maniera adeguata servendosi dei più diversi stimoli visivi e analisi interpretative.

 

Lello Lopez
Lello Lopez

Nelle tue opere si intravvedono i grandi maestri della filosofia, concretamente missati alla storia del quotidiano, al tempo perduto e ad un presente che tenta di agguantare ciò che ancora è di là da vedere. Quali sono stati i percorsi che hanno generato un simile cosmo intellettivo?
Avendo una ricca biblioteca di famiglia ho sempre “frequentato“ i testi e più volte ho chiesto loro aiuto per decifrare percorsi segnici o valutare scorciatoie speculative. Mi incantano le riflessioni sul concetto di presente in Derrida, ad esempio, o il senso nascosto delle cose, l’uso dell’elemento reale nella comunicazione estetica contemporanea, la riflessione sul corpo, la verità concreta del suono e l’attualità della bellezza.

Uno dei tuoi lavori, “Memorie”, realizzato nel 2016, è parte della collezione permanente dell’Art Hotel Gran Paradiso di Mario Colonna. Un lavoro che fonde differenti media e narra, attraverso simboli, icone e dettagli, tramite grafica, oggetti e fotografie, un tempo che da ricordo interiore accompagna la costruzione di memoria futura degli ospiti. L’Art Hotel Gran Paradiso non era luogo a te ignoto, poiché il logo che lo identifica è una tua creazione. Come è stato tornare a lavorare per dialogare con lo spazio della suite 121?
Gli inviti di Mario a realizzare opere da lui sono sempre graditi per l’amicizia e l’accoglienza veramente speciale che mi riserva. Nella Stanza 121 ho lavorato sulla memoria mostrando sotto forma di catalogazione temporale una raccolta di cartoline di Sorrento. L’installazione vuole suggerire la necessità di una scelta non solo estetica ma anche interiore che accompagni come tu dici “…la costruzione di memoria futura degli ospiti”.

Memorie, su citata, è parte di un progetto più ampio, quello attraverso cui Mario Colonna ha scelto le stanze del suo Art Hotel per farne una grande collezione di contemporaneo condivisa con gli ospiti, italiani e stranieri. Tu conosci la storia di questa volontà mecenatistica e anche molti artisti campani chiamati ad intervenire con i luoghi e le stanze dell’hotel. Cosa ha rappresentato per te questa esperienza e in che modo credi che tali commistioni possano offrire ad un artista?
Tutto cominciò con un viaggio, circa venti anni fa, insieme a Mario, andando a vedere mostre e fiere d’arte contemporanea. Nei dialoghi che facevamo si maturavano le esperienze e le esigenze di maggiori consapevolezze. Alla fine cominciai a donargli dei piccoli lavori scultorei sintesi delle nostre riflessioni e racconti di giardini, mare e arte: le nostre origini e i nostri desideri ci accompagnano sempre! Individuammo l’abitante ideale dei giardini nella lucertola: scattante, mimetica, discreta e soprattutto antica. Da qui alcune sculture come ho detto, ma anche il logo dell’hotel. Faccio questo racconto perché con Mario c’è sempre la condivisione e il dialogo nella scelta operativa quasi a voler coinvolgere l’interprete e lo spettatore. E questo è quanto mai importante nel processo creativo.

 

Lello Lopez, Memorie, installazione site specific, Stanza 121, media mix, Art Hotel Gran Paradiso, Sorrento, 2016, courtesy AHGP
Lello Lopez, Memorie, installazione site specific, Stanza 121, media mix, Art Hotel Gran Paradiso, Sorrento, 2016, courtesy AHGP

In un momento così complesso, ripartire dall’arte sembra una strada eccezionale e non dovrebbe essere d’eccezione. Hai concluso da poco la personale Deposito Materiale di Senso alla Shazar Gallery di Giuseppe Compare, a Napoli, cosa pensi sia necessario a questo nostro mondo per poter affrontare il futuro in maniera nuova rispetto al passato e non più elitario?
Così come c’è stato un prima e un dopo in seguito alla caduta del muro di Berlino, passando da una visione analogica del mondo ad una tecnologica che ha messo in connessione i vari saperi e le più svariate esperienze espressive, quello che mi auguro dopo la ‘sospensione pandemica’ è che sopraggiunga una visione più riflessiva dei fenomeni estetici con la predilezione dei contenuti a scapito di superficialità manuali e giochi di colore, senza moralismi ma con la consapevolezza di necessari valori etici. E forse “Deposito Materiale di Senso” è anche questo! Spero siamo tutti concordi nel chiedere una più grande attenzione ai contenuti e una maggiore riflessione agli aspetti etici e ai valori di relazione.

Il futuro, il passato, il presente sono percorsi e scorciatoie – talvolta – atte a tradursi in soglie di alterità profonde, di colloquio con l’altro da sé ma anche con il proprio io. Il senso dell’arte è questo, molto probabilmente, diventare qualcos’altro, tendere verso quel qualcosa che riguarda la nostra esistenza, la traduzione del reale così come lo percepiamo e lo facciamo nostro, secondo le nostre sensibilità e i nostri enigmi, le nostre certezze ed i nostri desideri. Stanza 121 e Memorie di Lello Lopez delineano tappe di un itinerario estetico che ricostruisce un contatto filosofico ma anche tangibile con ciò che mostra, in maniera lirica e melanconica, il mistero della storia e il movente che ci spinge a muoverci verso il futuro, imparando, attraverso l’occhio principe dell’artista a scoprire e prefigurare la nostra destinazione.

Memorie, Stanza 121, di Lello Lopez
Art Hotel Gran Paradiso
visitabile su appuntamento
Via Catigliano 9, Sorrento (Na)
www.arthotelgranparadiso.com

Azzurra Immediato

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