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Essere parte del tempo. Lello Lopez a Bologna

Lello Lopez, O My...!, Art City Bologna 2022 Lello Lopez, O My...!, Art City Bologna 2022
Lello Lopez, O My...!, Art City Bologna 2022
Lello Lopez, O My…!, Art City Bologna 2022

La Shazar Gallery di Napoli sceglie la Chiesa di Santa Maria e San Valentino della Grada di Bologna per presentare la suggestiva installazione di Lopez

Da qualche tempo particolari realtà e atmosfere mi svelano possibili ipotesi e nuove riflessioni su luoghi e cose. Come se esse stesse si industriassero a suggerire alla memoria una nuova e rinnovata definizione della mia esistenza. In quei posti ricevo sempre la chiara sensazione di essere parte di un tempo e di una storia destinata a rinnovarsi ogni volta che i ragionamenti e le logiche deduzioni si sommano a nuove immagini e sintesi linguistiche. Un luogo del vissuto della storia non può non essere che una Chiesa”. Così l’artista Lello Lopez introduce O My…!, il progetto time e site specific ideato per Art City Bologna, a cura di Azzurra Immediato. Presentato da Shazar Gallery di Napoli e ospitato dalla Chiesa di Santa Maria e San Valentino della Grada di Bologna, accolto da Don Davide Baraldi, non nuovo a progetti di arte contemporanea.

O My…! si configura come un’installazione dalle molteplici letture, in cui percezione, visione e immersione si fanno strada all’interno della chiesa e della sua architettura. “Sin dal titolo ‘O my…!’ – esclamazione, invocazione, supplica e preghiera – nelle sue plurime sfaccettature interpretative, genera una nuova costruzione della memoria e la volontà dell’artista delinea inusitate possibilità di ripensare l’uomo al centro di una necessaria ridefinizione esistenziale, sociale, morale”, suggerisce Azzurra Immediato. E “attraverso opere di matrice installativa, fotografica e sonora, le tre preghiere delle grandi religioni monoteiste – la Prima Sura araba, il Pater Noster latino e l’ebraica Ascolta Israele – attuano un inatteso corto circuito: ciò che nell’epoca contemporanea è stato definito inconciliabile, afferisce in verità alla stessa matrice e ricerca la medesima uguaglianza degli uomini tra uomini, nell’alveo di un’energia misericordiosa in grado di accogliere i mutamenti della Storia e delle storie”.

 

Lello Lopez, O My...!, Art City Bologna 2022
Lello Lopez, O My…!, Art City Bologna 2022

Affiora una commistione di immagini, suoni e parole tale da generare la sintesi di una realtà già alterata e che solo attraverso un nuovo ma puro racconto dell’arte può generare un nuovo e necessario racconto. La fusione di differenti linguaggi usati da Lello Lopez si fa allegoria di ciò che avviene nel Mediterraneo: un incontro di tradizioni e storie differenti. O My…! si caratterizza da una sorta di scacchiera che anima lo spazio terreno della chiesa e porta con sé una geometria filosofica e antropologica che si anima e costruisce per metafora, all’interno di una mappa geografica altera.

Cosa conosciamo della storia dell’uomo? Cosa ricordiamo di ciò che è accaduto ed accade vicino o lontano da noi? Nella infinita trama di avvenimenti e stravolgimenti esistenziali, i cui frammenti si innervano in tempi e luoghi diversi, pur mantenendo un filo invisibile che, troppo spesso, la memoria collettiva fatica a tener viva, la nemesi generata dall’arte, in simbiosi con il concetto ancestrale della pietas e della misericordia, ha originato il progetto di Lello Lopez”. Le stesse parole dell’incipit del concept della mostra mettono in guardia il pubblico da qualunque equivoco: non è più tempo di deresponsabilizzarsi.

 

Lello Lopez, O My...!, Art City Bologna 2022
Lello Lopez, O My…!, Art City Bologna 2022

La ricerca si racchiude – ampliandosi per echi – nella commistione tra i due grandi teleri con i versi delle preghiere monoteiste dipinte, i collages fotografici – afferenti ad un lavoro già ospitato dal Museo Madre di Napoli – e l’installazione sonora; alla pittura, Lopez unisce il ricamo, perimetro minuzioso di una novella cartografia intuitiva e protettiva, in grado di valorizzare, però, in una inattesa dimora comune, le nostre essenze ancestrali mentre avanza una sorta di equivoco, come rivelano le opere attraverso una costruzione paradossale, acuita dalla nostalgia, appartenente ad un mondo destinato a sparire, alle incomprensioni generazionali, politiche, sociali lontane da quell’unica matrice mediterranea mal compresa o manipolata.

In tali preghiere troviamo il medesimo desiderio di glorificazione di un unico Dio che guidi la nostra esistenza nel bene e nella misericordia”, prosegue Lello Lopez, riferendosi ai versi dipinti sui teleri al centro della chiesa, disposti sul pavimento in graniglia, insieme ai collages, mentre Azzurra Immediato conclude affermando nel testo critico che “Lello Lopez e O my…! poetizzano il ritorno ad una realtà pregressa, pura, onesta, scarnificano il dato soggettivo da stratificazioni sociali errate e indicano una spinta interiore affidata alle immagini, al suono, alla parola, alla materia, uniche forme traduttive di un sentire che dagli oggetti e dalle loro significazioni costruisce, qui ed ora, un legame profondo, sincero, per approdare ad una poesia per il futuro, una poesia d’arte che incarni l’umano. I sensi tutti sono allertati con O my…! La percezione dialogante con le opere, il senso di rinnovato abitare dello spazio sacro, l’essere nuovamente centro di rigenerazione concettuale, diretta verso una chimerica catarsi collettiva, virano verso un atteso scambio tra sponde diverse, affinché il nostro presente torni ad essere essenza di un enigmatico ed affascinante impulso per un nuovo destino”.

 

Lello Lopez
Lello Lopez

Cosa riservi il futuro non è certo dato sapere ma se l’uomo, come suggerito da Lello Lopez, tornasse a ripensare il proprio ruolo all’interno della società, di una entità più grande dell’egotico individualismo, probabilmente quel primigenio senso etico che l’Arte porta con sé come vettore di dialogo tra tempo, spazio e memoria generazionale.

Lello Lopez. O My…!
A cura di Azzurra Immediato
Prodotta da Shazar Gallery, Napoli
Bologna, Chiesa di S. Maria e S. Valentino della Grada
Via Monaldo Calari, 10 – Bologna
https://www.shazargallery.com/

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